In quale categoria giocate?
Una sola formazione?
“No. Oltre ai senior abbiamo il gruppo under 19, quasi pronto, e stiamo spingendo molto per formare anche una formazione under 13, per i più piccoli. Naturalmente i ragazzi sono spontaneamente attratti da calcio, basket, pallavolo, ma spesso ciò accade anche perché non si rendono conto dell’opportunità di poter scegliere altro. Stiamo cercando di fare proprio questo: organizziamo manifestazioni per mettere in evidenza questa possibilità”.
Un esempio?
“Quello dell’anno scorso: il kit del tifoso. Felpa, maglia, cappello. Andò bene, Napoli risponde a questo genere di cose. Però nel complesso resta difficile. Purtroppo in questa città gli sponsor ci sono ma un’azienda preferisce spendere 100-200mila euro per essere l’ultimo nome del Calcio Napoli, quando con un decimo di quei soldi potrebbe avere un ritorno maggiore puntando su una realtà come la nostra. L’esempio viene dal nord, del resto. Anche la squadra più modesta trova sponsor discreti: la pizzeria del quartiere 500 euro li dà, perché c’è una diversa cultura sportiva. Non lo fanno solo per un discorso di immagine”.
E perché?
“Perché ci credono. Credono in te che lavori sul territorio”.
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— Briganti Napoli (@NapoliBriganti) 10 Novembre 2014
Dove vi allenate?
“Al campo sportivo della polizia municipale, zona Monaldi”.
Capitolo strutture: che difficoltà avete avuto nel corso degli anni?
“Al momento la situazione è più serena. Negli ultimi anni i Briganti hanno utilizzato diverse strutture della città, tra le quali lo stadio Collana. Napoli non ha impianti? Falso. Ci sono: non sono sfruttati a pieno regime, oppure, peggio, sono vittime di cattiva gestione”.
Il comune vi ha aiutato?
“Bella domanda. A volte sì, lo ha fatto quando la squadra è stata con l’acqua alla gola. Ma guardi, se solo avessimo un po’ più di credito da parte del Comune, della Provincia, della Regione. Ci aspettiamo sforzi differenti. Voglio dire: siamo una garanzia. Sono 17 anni che lavoriamo sul territorio, 17 anni nei quali società di altri sport sono nate e fallite. Stiamo lavorando per avere un impianto nostro, adesso, perché è inconcepibile: le società del nord hanno tutte strutture comunali”.
Un nome e un cognome: John Grisham. Come sono finiti i Briganti Napoli in uno dei gialli dello scrittore statunitense?
Chi?
“Noi, i Briganti”.