Brand awareness B2B fa sempre più rima con influencer marketing. Presentare un prodotto o un servizio attraverso un personaggio esperto conferisce al marchio molta più credibilità e affidabilità. I canali social, LinkedIn in primis, risultano essere il terreno più adatto per questa strategia. Il successo di una campagna di influencer marketing è solo questione di numeri? Lo abbiamo chiesto ad Adriano Di Giulio, CEO e founder FlyTrendy.
Adriano Di Giulio, il marketing è fondamentale oggi in ogni attività economica, perché sempre più aziende adottano strategie di influencer marketing B2B?
Perché si sono accorte che al di là dei consumatori finali, che possono spingere maggiormente sulla brand awareness, gli esperti di settore possono essere i migliori rappresentanti dei propri prodotti e servizi per quanto riguarda fiducia, reputation e affidabilità. Ci sono peraltro ambiti in cui è difficile poter far testare le proprie soluzioni agli influencer, come nel caso di un sistema software e hardware per il monitoraggio di un impianto: in questo caso il parere esperto colma la necessità di un test prodotto da mostrare al pubblico poiché ne viene riconosciuta l’esperienza e l’affidabilità senza necessità di dimostrazione pratica (come invece accade nel caso di un qualunque prodotto consumer come una spazzola che arriccia davvero i capelli o un macchinario per il sottovuoto).
In che modo opera FlyTrendy nel campo dell’influencer marketing B2B?
FlyTrendy ha di recente avviato le campagne Influencer Marketing su LinkedIn, il social B2B per eccellenza, e ha sviluppato una tecnologia che consente di impostarne in maniera del tutto automatica il flusso, dalla produzione del contenuto alla pubblicazione fino alla remunerazione e agli analytics. A essere reclutati sono coloro che già registrano una significativa brand affinity e che possono portare la loro testimonianza sul prodotto/servizio attraverso il proprio linguaggio, il proprio stile e le proprie competenze. Con questa feature FlyTrendy intende sfruttare il potenziale inespresso del canale LinkedIn per raggiungere direttamente i decision maker aziendali lì dove queste fanno recruiting, promuovono i propri servizi e discutono dei temi più caldi nel proprio mercato di riferimento.
Possiamo quantificare economicamente l’incidenza dell’influencer marketing attualmente nel settore B2B?
Non ci sono stime precise poiché il mercato è ancora acerbo ma le potenzialità sono enormi. Basti pensare che l’intero mercato dell’Influencer Marketing è destinato a crescere fino a circa 16,4 miliardi di dollari nel 2022* e che l’80% dei marketer B2B** si aspetta che l’interesse nell’IM cresca nei prossimi 12 mesi. L’IM B2B rappresenta una grande opportunità per i brand che vogliano mostrare un po’ più di se stessi e comunicare la propria “personalità”.
*The State of Influencer Marketing Benchmark Report 2022
**B2B Influencer Marketing Report 2022 di TopRank Marketing
Un ottimo risultato per una campagna di influencer marketing è solo questione di numeri?
Le cosiddette vanity metrics (tutti quegli indicatori numerici che forniscono informazioni sul seguito che ha avuto una campagna in termini di visualizzazioni, interazioni etc) hanno certo importanza ma restituiscono poco in merito al posizionamento del brand e alla conversione della campagna (cioè la trasformazione di quell’audience in lead e quindi in clientela). Per questo motivo FlyTrendy non solo consente ai creator/esperti di creare il contenuto a titolo di brand awareness ma è in grado di automatizzare l’intero processo di pubblicazione ai fini di un obiettivo di engagement garantito attraverso campagne di amplificazione ADV a Performance (sponsorizzazione del contenuto stesso). In questo modo si riesce a tracciare il reale successo di una campagna dal punto di vista dei risultati raggiunti con KPI definiti.