L’attività di bracconaggio in Italia è, purtroppo, ancora molta diffusa. Ci sono infatti appositi periodi dell’anno in cui è permesso cacciare gli animali in determinati luoghi preposti. Le zone interessano gran parte dello Stato.
Nelle Valli del Bergamasco i cacciatori catturano gli uccellini e gli spezzano le zampette per fare un piatto tipico della Polenta e Osei. In Sardegna invece la preda favorita, trai i 300000 e i 600000, è il pettirosso utilizzati per gli spiedini di uccelli.
A Messina si sfrutta la posizione strategica dello stretto per colpire un gran numero di volatili migratori, soprattutto cicogne e falchi. In questo caso, per quanto rigurada il falco Pecchiaiolo, non si tratta di adoperarlo per un piatto specifico bensì è legato ad un’antica superstizione secondo cui chi lo appende in casa non subirà mai un tradimento da parte del coniuge. Nelle isole vicino al Lazio e alla Campania, dove spopola un tipo di bracconaggio illegale concentrato prevalentemente su quaglie e tortore.
La situazione è degenerata in questo ultimo periodo a causa delle varie infrazioni che i cacciatori fanno continuamente, sparando e uccidendo specie di animali anche protetti. Una delle zone maggiormente colpite in questo periodo è la Calabria dove la caccia è iniziata a settembre e si è conclusa il 10 febbraio. Hanno trovato anche prove dei vari maltrattamenti subiti dagli animali: rinchiusi in varie buste, colpiti con armi illegali e mutilati brutalmente.
Recentemente il WWF si è battuto duramente per far riconoscere i diritti del lupo in Italia, a stento superano le 1700 unità. Questa specie, per via delle condizioni in cui è costretta a vivere a causa delle continue costruzioni fatte dagli uomini, sono diventati molto più audaci e attaccano le case direttamente. Spesso succede che, per motivi di sicurezza personale, i pastori si proteggano da soli, sparando direttamente ai lupi. Gli animalisti, d’altra parte, cercano di evitare che succeda tutto ciò mediante petizioni e manifestazioni per sensibilizzare maggiormente la comunità e riuscire ad ottenere fondi e permessi per costruire nuove aree protette.