Il 2014 è stato l’anno del loro boom sul mercato, sono i braccialetti elettronici dell’ultima generazione creati per monitorare l’attività fisica. Sebbene fosse questo lo scopo iniziale della loro invenzione, risulta invece che i fitness tracker siano più utili a chi non pratica regolarmente attività sportiva rispetto a chi al jogging mattutino proprio non ci può rinunciare.
Questi braccialetti tecnologici sono infatti in grado di monitorare il sonno, quanto e come avviene, il numero di passi compiuti nell’arco di una giornata o il numero di ore trascorse da seduti, le calorie consumate e quelle assunte. Ma sebbene poco utili a coloro che praticano regolarmente attività fisica, e che già dispongono in alcuni casi di strumenti professionali di monitoraggio, i Fitness tracker lungi dall’essere tali, nascono invece per motivare chi vuole perdere qualche chilo in più, fungendo da input per le persone che praticano poca attività fisica.
La volontà è certo tutt’altra cosa, ma la presa di coscienza passa anche dalla lettura della realtà e dalla consapevolezza. A questo scopo i braccialetti elaborano delle statistiche sui dati che ricevono e che vengono mostrate a fine giornata, settimana o mese, permettendo agli utenti di tenere sempre sotto controllo determinate informazioni e di avere un idea complessiva dell’attività fisica che si sta svolgendo o viceversa.
Da dove nasce tale l’idea è facilmente immaginabile se consideriamo la crescita dei livelli di obesità che negli ultimi 10 anni è tra il 10% e il 40% in Europa, in primis Gran Bretagna (23%). Ma anche in Italia, nonostante l’invidiata dieta mediterranea, il numero di obesi dai 18 anni in su ha raggiunto, secondo l’Istat, la ragguardevole cifra di 4 milioni e 700mila individui, equivalente ad una persona su dieci.
Oltre alla popolazione di obesi, bisogna poi considerare quella dei in sovrappeso, secondo le statistiche tre soggetti su dieci. Chari segni questi, del “benessere occidentale”, di quello legato alla sovrapproduzione e alla sovrabbondanza, in cui prendono parte anche stress e sedentarietà. Ed è allora in questo contesto che l’utilizzo di apparecchi elettronici, che non sono professionali, ma piuttosto spie che indicano se il tuo corpo sta andando verso la direzione giusta, può risultare utile.
Certo non si tratta di aggeggi miracolosi, ed anzi se intesi in questo modo, possono risultare nocivi. Nonostante infatti il boom recente, già sono arrivate le prime critiche. In alcuni casi il risultato ottenuto dagli interessati è stato quello di mettere su qualche chilo; già perchè non è solo il calcolo di calorie che porta al dimagrimento, ma tanti altri fattori variabili o meno, quali metabolismo, qualità dei cibi, che devono essere considerati.