Secondo le analisi dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, nella seconda parte del 2020 rispetto al I semestre 2020, i valori immobiliari dei box e dei posti auto hanno registrato una contrazione rispettivamente dello 0,7% e dello 0,9 %.
Lato transazioni, i dati dell’Agenzia delle Entrate elaborati dall’Ufficio Studi Tecnocasa segnalano, nello stesso arco temporale, un aumento delle compravendite dei box del 7,8% a livello nazionale e dell’1,2% nelle metropoli.
Nel secondo semestre del 2020 il 68,6% delle operazioni hanno riguardato la compravendita ed il 31,4% la locazione di box, un dato che non si discosta da quello del semestre precedente.
La discreta percentuale di chi decide di affittare un box determina che tra gli acquirenti ci sia una buona componente (49,4%) che acquista con la finalità di mettere a reddito, anche se prevale l’utilizzo proprio. Tra i vantaggi di investire in box c’è sicuramente una maggiore facilità di gestione rispetto all’abitazione ed un rendimento interessante, intorno al 6,3%. Quanto al loro valore hanno avuto un trend abbastanza in linea con le abitazioni: i primi hanno perso il 33,1%, le seconde il 30%.
Qual era la situazione nel 2016, ovvero in periodo ben lontano dalla pandemia attuale? Nel corso del 2016 si sono compravenduti 307.640 box e posti auto. Il dato relativo al primo trimestre del 2017 mostra transazioni in aumento: +8,7% le compravendite complessive di box e posti auto rispetto al I trimestre 2016, per un numero pari a 71.605.
Nel secondo semestre del 2016 nelle grandi città i prezzi dei box sono diminuiti dello 0,8%, quelli dei posti auto dell’1,6%. Continua quindi il ribasso dei valori di queste tipologie che hanno visto ridimensionarsi la domanda in seguito alla crisi immobiliare. Ancora una volta la diminuzione più importante si registra a Genova, proprio una delle grandi città il cui mercato immobiliare è ancora in sofferenza.