Le opere di Fernando Botero protagoniste di una mostra a Milano. Fino al 4 febbraio 2024 sarà possibile visitare la mostra “Via Crucis. La passione di Cristo” presso il Museo della Permanente del capoluogo meneghino. Sarà la prima mostra postuma, realizzata dopo la morte dell’artista avvenuta a Montecarlo lo scorso 15 settembre. Una collezione, questa, che mostra un altro aspetto dell’artista colombiano.
Via Crucis. La passione di Cristo
Tra il 2010 e il 2011, Botero realizzò un ciclo di dipinti dal titolo “Via Crucis. La passione di Cristo”: 27 olii e 33 opere su carta. Nel 2012, poi, per i suoi 80 anni, decise di donare questa collezione al Museo de Antioquia di Medellin, sua città natale.
I dipinti della collezione, che ripropongono il tratto distintivo dell’artista colombiano, rappresentano una svolta nella produzione artistica di Botero. L’ironia e la leggerezza che in genere trasmette l’abbondanza dei suoi corpi qui comunica dolore per la tragedia e pietas. Di forte impatto la simbologia utilizzata nei dipinti. Il primo elemento simbolico che colpisce è sicuramente il colore dei corpi dipinti. Il Cristo vivo è rappresentato con i colori tipici della pelle, mentre da morto la sua carnagione ha i toni del verde. Verde è anche il corpo di Giuda nel dipinto in cui tradisce il suo maestro.
Il secondo elemento è l’inserimento di elementi di modernità. Giuda è rappresentato con abiti contemporanei: pantaloni, camicia, orologio e anello con brillante. Durante il tragitto che lo porta al Golgota, Cristo è picchiato con un manganello da un soldato in divisa verde, tipica delle milizie sudamericane. Il quadro della crocifissione, infine, è ambientato a Central Park di New York invece che sul Golgota.
Il pittore dei volumi
A 24 anni, Botero dipinse una natura morta con mandolino. Nel quadro aumentò sensibilmente le dimensioni di un elemento enfatizzandolo. Da lì iniziò ad applicare questa amplificazione dei volumi ai corpi. Una scelta che rappresentò la sua strada, la sua cifra stilistica. Il pittore colombiano amava dire: “Non dipingo donne grasse, dipingo volumi“. Attraverso quell’abbondanza così tranquilla e sontuosa riuscì a creare un universo di sensualità reinterpretando in modo molto personale opere di artisti occidentali come Paolo Uccello, Peter Paul Rubens, Diego Velázquez, Paul Cézanne e Pablo Picasso.
Le opere di Botero in mostra a Milano
La mostra ha preso il via il 23 novembre e sarà visitabile fino al 4 febbraio 2024. E’ prodotta da Next Exhibition in collaborazione con Associazione Culturale Dreams. La curatela, invece, è affidata a Glocal Project e ONO arte. La mostra rappresenta anche l’inizio di una nuova collaborazione culturale internazionale: mette in comunicazione il Museo di Antioquia, a Medellin, e il Museo della Permanente di Milano.
In copertina immagine da Depositphotos