Al multicinema Modernissimo un mese dedicato ai migliori documentari italiani dell’anno prodotti e distribuiti dall‘Istituto Luce – Cinecittà: si chiama ‘Mo!Doc’ la nuova rassegna che parte venerdì 15 aprile con ‘Borsalino City’ di Enrica Viola, primo di sei preziosi film, che saranno proposti accompagnati dai rispettivi registi, ogni venerdì con serate evento (ore 20:30) fino al 22 maggio. Le opere, tutte in prima visione esclusiva per la Campania, saranno programmate complessivamente per tre giorni (biglietto 4 euro).
”La vittoria di Fuocoammare di Rosi al Festival di Berlino (distribuito proprio da Luce insieme a 01, ndr) testimonia ancora una volta la felice stagione del documentario italiano e il crescente interesse per questo genere da sempre sostenuto dal Luce, che oggi sta vivendo un’autentica Primavera con fioritura di talenti e idee – spiega Luciano Stella – è fondamentale però attivare delle ‘finestre’ nelle sale per promuovere ed educare il nostro pubblico a questa forma di arte cinematografica che racconta l’attualità e riscopre la storia, coinvolgendo anche le scuole e le università”
BORSALINO CITY – “Dear Vittorio, you may remember me…my name is Robert Redford” così inizia la lettera che una delle più grandi star di sempre del cinema americano scrisse a un erede della famiglia Borsalino, per richiedere il cappello che aveva visto indossato da Mastroianni in ‘8 1/2’. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno. Ciò che s’ignora è che questo mito nasce in una città della provincia italiana, Alessandria, e che per più di 125 anni una sola famiglia è stata a capo di questo impero fondato dal capostipite, Giuseppe Borsalino. Il documentario della regista torinese Viola rievoca la memoria dei lavoratori di un tempo, di appassionati di storia locale e di grandi nomi del cinema come Redford, Jean Claude Carrière, Deborah Nadoolman Landis. Attraverso immagini d’archivio e di memorabili film dove il cappello è ben più di una comparsa, il documentario racconta la storia del favoloso incontro tra il sogno di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria dei desideri che è il cinema del XX° secolo. Tracciando la storia non di un semplice oggetto, ma di uno dei simboli più famosi dell’immaginario mondiale.
NESSUNO MI TROVERA’ – In programmazione dal 22 aprile, l’attesa opera di Egidio Eronico che sta iniziando il suo viaggio nelle sale, narra la storia del più celebre ‘scomparso’ della storia d’Italia, di professione fisico, di natura genio, un uomo ribelle e forse scomodo. Partito dalle dalle approfondite ricerche di Francesco Guerra e Nadia Robotti, utilizzando interviste, documenti d’archivio, speciali animazioni, il film è l’indagine avvincente su un caso mai chiuso. Majorana scomparve proprio a Napoli, dove si imbarcò verso Palermo per poi svanire nel nulla. La serata – incontro con l’autore sarà organizzata in collaborazione con il CNR.
ALFREDO BINI – Il 29 aprile arriva al Mod l’opera Nastro d’Argento 2016 per il Miglior documentario sul Cinema. ‘Alfredo Bini ospite inatteso’ di Simone Isola, presentato all’ultima Mostra di Venezia. Dietro i film di Pier Paolo Pasolini c’era lui, un produttore tradizionalista, donnaiolo e sboccato. L’uomo che esordì ‘col botto’ con Il bell’Antonio, che intuì il talento registico del poeta friulano, e più volte sfidò la censura e il perbenismo. Che ebbe successo, soldi, scandali, e finì i suoi giorni senza casa, ospite in un albergo su un’autostrada. La sua parabola di avventura e dignità è anche una folgorante metafora di tutto il cinema italiano. Con testimonianze di ‘collaboratori’ come Bernardo Bertolucci, Claudia Cardinale, Ugo Gregoretti, Piero Tosi, Giuliano Montaldo e altri ancora, e immagini di repertorio, film, foto e memorie autobiografiche rilette da Valerio Mastandrea.
CHE COS’E’ UN MANRICO – Dal 6 maggio in programmazione il documentario di Antonio Morabito che racconta la vita quotidiana e le imprese extra-ordinarie di Manrico, un trentenne distrofico che può muovere solo la testa e i pollici. Non un film sulla distrofia o la disabilità, ma una commedia, un dramma, una piccola perla, un road-movie surreale e realissimo, con protagonista un distrofico. La normalità di un altro punto di vista. Per la prima napoletana saranno coinvolte le associazioni di settore, la lega coop cultura, la Uildm.
DUSTUR – In programmazione dal 13 maggio è un film di Marco Santarelli sulla Costituzione italiana riletta (e riscritta) da ragazzi musulmani detenuti ma anche sul possibile incontro tra due civiltà. L’opera è stata premiata al Torino Film Festival, con ‘Occhiali di Gandhi’ alla cinematografia nonviolenta e con Premio Avanti! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani). Dopo Lettera al Presidente, Marco Santarelli torna a indagare da una prospettiva inedita un cardine della vita istituzionale italiana. Tradotto dall’arabo, Dustur significa ‘Costituzione’. E la Costituzione italiana è quella che un gruppo di detenuti musulmani del carcere Dozza di Bologna inizia a conoscere e approfondire in uno speciale corso scolastico. Un percorso che li porterà a scrivere un dustur ideale, fatto di parole personali e universali, in un confronto aperto e uno scambio tra culture e modi di sentire a volte differenti, accomunati da necessità vitali. Un viaggio che comincia dietro le sbarre e le oltrepassa, per concludersi in uno dei luoghi simbolo della Resistenza e della Costituzione italiana
ITALIAN GANGSTER – Ultimo titolo della rassegna arriva al Modernissimo il 21 maggioaccompagnato dal regista Renato De Maria il docufilm-caso segnalato dalla critica alla Mostra di Venezia 2015. E’ ‘Italian Gangster’ , un viaggio inedito e spettacolare nelle imprese più eclatanti della mala nostrana, trent’anni di storie violente consacrate dalla cronaca e dal cinema in un mix trascinante di filmati d’epoca, brani di capolavori del poliziottesco, parole di grandi giornalisti come Montanelli, Bocca, Biagi e un pugno di attori di talento. Una storia d’Italia in forma di romanzo criminale che ripercorre le vicende di ‘banditi’ come Ezio Barbieri, Paolo Casaroli, Pietro Cavallero, Luciano De Maria, Horst Fantazzini, Luciano Lutring. Sullo sfondo il cinema degli autori da Petri e Antonioni, fino al poliziesco all’italiana e ai B movies.
Al multicinema Modernissimo un mese dedicato ai migliori documentari italiani dell’anno prodotti e distribuiti dall‘Istituto Luce – Cinecittà: si chiama ‘Mo!Doc’ la nuova rassegna che parte venerdì 15 aprile con ‘Borsalino City’ di Enrica Viola, primo di sei preziosi film, che saranno proposti accompagnati dai rispettivi registi, ogni venerdì con serate evento (ore 20:30) fino al 22 maggio. Le opere, tutte in prima visione esclusiva per la Campania, saranno programmate complessivamente per tre giorni (biglietto 4 euro).
BORSALINO CITY – “Dear Vittorio, you may remember me…my name is Robert Redford” così inizia la lettera che una delle più grandi star di sempre del cinema americano scrisse a un erede della famiglia Borsalino, per richiedere il cappello che aveva visto indossato da Mastroianni in ‘8 1/2’. Nell’epoca d’oro di Hollywood tutti ne indossavano uno. Ciò che s’ignora è che questo mito nasce in una città della provincia italiana, Alessandria, e che per più di 125 anni una sola famiglia è stata a capo di questo impero fondato dal capostipite, Giuseppe Borsalino. Il documentario della regista torinese Viola rievoca la memoria dei lavoratori di un tempo, di appassionati di storia locale e di grandi nomi del cinema come Redford, Jean Claude Carrière, Deborah Nadoolman Landis. Attraverso immagini d’archivio e di memorabili film dove il cappello è ben più di una comparsa, il documentario racconta la storia del favoloso incontro tra il sogno di un imprenditore partito dal nulla e la grande industria dei desideri che è il cinema del XX° secolo. Tracciando la storia non di un semplice oggetto, ma di uno dei simboli più famosi dell’immaginario mondiale.
NESSUNO MI TROVERA’ – In programmazione dal 22 aprile, l’attesa opera di Egidio Eronico che sta iniziando il suo viaggio nelle sale, narra la storia del più celebre ‘scomparso’ della storia d’Italia, di professione fisico, di natura genio, un uomo ribelle e forse scomodo. Partito dalle dalle approfondite ricerche di Francesco Guerra e Nadia Robotti, utilizzando interviste, documenti d’archivio, speciali animazioni, il film è l’indagine avvincente su un caso mai chiuso. Majorana scomparve proprio a Napoli, dove si imbarcò verso Palermo per poi svanire nel nulla. La serata – incontro con l’autore sarà organizzata in collaborazione con il CNR.
ALFREDO BINI – Il 29 aprile arriva al Mod l’opera Nastro d’Argento 2016 per il Miglior documentario sul Cinema. ‘Alfredo Bini ospite inatteso’ di Simone Isola, presentato all’ultima Mostra di Venezia. Dietro i film di Pier Paolo Pasolini c’era lui, un produttore tradizionalista, donnaiolo e sboccato. L’uomo che esordì ‘col botto’ con Il bell’Antonio, che intuì il talento registico del poeta friulano, e più volte sfidò la censura e il perbenismo. Che ebbe successo, soldi, scandali, e finì i suoi giorni senza casa, ospite in un albergo su un’autostrada. La sua parabola di avventura e dignità è anche una folgorante metafora di tutto il cinema italiano. Con testimonianze di ‘collaboratori’ come Bernardo Bertolucci, Claudia Cardinale, Ugo Gregoretti, Piero Tosi, Giuliano Montaldo e altri ancora, e immagini di repertorio, film, foto e memorie autobiografiche rilette da Valerio Mastandrea.
CHE COS’E’ UN MANRICO – Dal 6 maggio in programmazione il documentario di Antonio Morabito che racconta la vita quotidiana e le imprese extra-ordinarie di Manrico, un trentenne distrofico che può muovere solo la testa e i pollici. Non un film sulla distrofia o la disabilità, ma una commedia, un dramma, una piccola perla, un road-movie surreale e realissimo, con protagonista un distrofico. La normalità di un altro punto di vista. Per la prima napoletana saranno coinvolte le associazioni di settore, la lega coop cultura, la Uildm.
DUSTUR – In programmazione dal 13 maggio è un film di Marco Santarelli sulla Costituzione italiana riletta (e riscritta) da ragazzi musulmani detenuti ma anche sul possibile incontro tra due civiltà. L’opera è stata premiata al Torino Film Festival, con ‘Occhiali di Gandhi’ alla cinematografia nonviolenta e con Premio Avanti! (Agenzia Valorizzazione Autori Nuovi Tutti Italiani). Dopo Lettera al Presidente, Marco Santarelli torna a indagare da una prospettiva inedita un cardine della vita istituzionale italiana. Tradotto dall’arabo, Dustur significa ‘Costituzione’. E la Costituzione italiana è quella che un gruppo di detenuti musulmani del carcere Dozza di Bologna inizia a conoscere e approfondire in uno speciale corso scolastico. Un percorso che li porterà a scrivere un dustur ideale, fatto di parole personali e universali, in un confronto aperto e uno scambio tra culture e modi di sentire a volte differenti, accomunati da necessità vitali. Un viaggio che comincia dietro le sbarre e le oltrepassa, per concludersi in uno dei luoghi simbolo della Resistenza e della Costituzione italiana
ITALIAN GANGSTER – Ultimo titolo della rassegna arriva al Modernissimo il 21 maggioaccompagnato dal regista Renato De Maria il docufilm-caso segnalato dalla critica alla Mostra di Venezia 2015. E’ ‘Italian Gangster’ , un viaggio inedito e spettacolare nelle imprese più eclatanti della mala nostrana, trent’anni di storie violente consacrate dalla cronaca e dal cinema in un mix trascinante di filmati d’epoca, brani di capolavori del poliziottesco, parole di grandi giornalisti come Montanelli, Bocca, Biagi e un pugno di attori di talento. Una storia d’Italia in forma di romanzo criminale che ripercorre le vicende di ‘banditi’ come Ezio Barbieri, Paolo Casaroli, Pietro Cavallero, Luciano De Maria, Horst Fantazzini, Luciano Lutring. Sullo sfondo il cinema degli autori da Petri e Antonioni, fino al poliziesco all’italiana e ai B movies.