Boom di giardinieri in Italia con le attività di cura e manutenzione del paesaggio che si classificano tra le opportunità occupazionali più promettenti con un aumento record del 51% delle iscrizioni alle Camere di Commercio nel corso degli ultimi sei anni.
E’ quanto emerge da una analisi in riferimento all’approvazione definitiva all’interno del collegato agricolo della norma che riconosce per la prima volta in Italia la professione del costruttore e del manutentore del verde.
Una svolta storica per sconfiggere il lavoro nero e la concorrenza sleale in un settore dove la crescita della domanda ha favorito spesso le improvvisazioni con danni irreparabili alle piante e ai giardini. Ora per fare il giardiniere sarà necessaria una preparazione riconosciuta legalmente secondo le indicazioni che saranno fissate a livello regionale.
Non si tratta solo di un atto legislativo profondamente necessario per la trasparenza ma anche un mezzo a disposizione del comune cittadino per capire chi si trova davanti, se sta affidando il suo spazio verde ad una persona preparata o se sta rischiando con qualcuno che non possiede una competenza adeguata.
Un riferimento per il numero crescente di italiani attenti alla cura del verde ma anche per le pubbliche amministrazioni che in molti casi hanno ridotto la manutenzione con l’aumento del degrado e pericoli per gli abitanti.
Va segnalato inoltre che il legislatore sta finalmente lavorando – sono ben tre le proposte di legge in materia di defiscalizzazione del verde privato presentate tra Camera e Senato – con l’obiettivo di promuovere un sistema incentivazione, in forma di detrazioni fiscali, per la realizzazione di interventi di manutenzione sulle sistemazioni a verde di pertinenza di unità immobiliari private. In Italia ogni abitante dispone mediamente di 31,1 metri quadrati di verde urbano in città per un totale di 567 milioni i metri quadri di verde disponibile nei comuni capoluogo di provincia in Italia, secondo e elaborazioni Coldiretti sulla base degli ultimi dati sul verde pubblico dell’Istat.
La situazione è profondamente diversa lungo la Penisola con il 17,2% delle città la dotazione pro capite è pari o superiore ai 50 metri quadrati per abitante, mentre nel 16,4% non si raggiunge la soglia dei 9 metri quadrati pro capite. Le dotazioni più elevate si rilevano tra le città del Nord-est (50,1 metri quadrati), più che doppie rispetto a quelle del Centro, del Nord-ovest e delle Isole. La media del Sud (42,5 metri quadrati per abitante) risente delle elevate disponibilità dei capoluoghi lucani.