Confermato anche per il 2023 il Bonus latte artificiale. Le donne che, per determinati problemi di salute, non sono in grado di allattare il proprio piccolo, possono beneficiare di un contributo all’acquisto del latte artificiale. Vediamo quali sono le patologie contemplate e le procedure per richiedere il Bonus. L’erogazione della misura è subordinata anche al reddito.
Bonus latte artificiale: a chi spetta
Il Bonus latte artificiale, dicevamo, è riservato alle donne neomamme che per motivi di salute non possono allattare i loro neonati. Il beneficio è riconosciuto sia in caso di patologie permanenti che per quelle temporanee e in ogni caso è subordinato al reddito.
Vediamo quali sono le patologie permanenti per le quali si può richiedere il bonus:
- infezione da HTLV1 e 2
- sindrome di Sheehan
- alattogenesi ereditaria
- ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria (seno tubulare)
- mastectomia bilaterale
Il bonus può essere richiesto, inoltre, anche nel caso in cui la mamma sia deceduta subito dopo il parto.
Le patologie temporanee ammesse alla richiesta del beneficio sono:
- infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo
- infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo
- infezione ricorrente da streptococco di gruppo B
- lesione luetica sul seno
- tubercolosi bacillifera non trattata
- mastite tubercolare
- infezione da virus varicella zooster
- esecuzione di scintigrafia
- assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento
- assunzione di droghe (escluso il metadone)
- alcolismo
Come richiedere il bonus
Il Bonus può essere richiesto fino al compimento del sesto mese del bambino o della bambina. Bisogna presentare la domanda al Servizio Sanitario Nazionale, attraverso l’Asl di competenza, che provvederà ad accertare e certificare le patologie, sia permanenti che temporanee. I medici preposti sono il neonatologo, il medico di base o lo specialista della patologia. Il primo entra in gioco se la patologia insorge durante la gravidanza o alla nascita del bambino, il secondo se la patologia della mamma insorge dopo il parto.
Le patologie temporanee, inoltre, dovranno essere verificate con cadenza mensile. Alla domanda deve essere allegata anche la certificazione ISEE. Saranno prese in considerazione solo quelle con ISEE fino a 30.000 euro l’anno. Saranno escluse, invece, quelle presentate da donne che usufruiscono dell’“Assistenza sanitaria integrativa relativa ai prodotti destinati ad alimentazione particolare” poiché il Bonus latte artificiale non è cumulabile con altri benefici.
A quanto ammonta il bonus
Una volta che l’Asl accorda il beneficio, la competenza passa alla Regione. L’importo del bonus erogato può arrivare fino a 400 euro e viene calibrato in base al numero di richieste che pervengono alla Regione stessa. Le donne beneficiarie potranno acquistare il latte in polvere presso strutture diverse:
- presidi Asl e centri assistenziali presso cui le donne sono in cura
- farmacie convenzionate
- fornitori autorizzati dalle Regioni e dalle Province autonome
In copertina foto di Kelly Sikkema su Unsplash