Palazzo Chigi dice stop al Bonus 110% sull’edilizia. Sembrerebbe, quindi, giunta alla fine la misura che permette di recuperare, a spese dello Stato, il 110 per cento di quanto sborsato per ristrutturare le abitazioni purché si migliorino i consumi energetici.
Bonus 110% edilizia, come funziona?
Il Superbonus 110% è una misura di incentivazione introdotta dal D.L. “Rilancio” del maggio 2020 che ha come obiettivo quello di rendere più efficienti e più sicure le abitazioni. Il Superbonus si suddivide in due tipologie di interventi:
- il Super Ecobonus agevola i lavori di efficientamento energetico
- il Super Sismabonus incentiva quelli di adeguamento antisismico
L’incentivo consiste in una detrazione del 110% che si applica sulle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 da ripartire tra gli aventi diritto in cinque quote annuali e, per la parte di spesa sostenuta nell’anno 2022, in quattro quote annuali di pari importo.
Interventi trainanti
Per poter godere del bonus è necessario effettuare almeno un intervento cosiddetto “trainante”. Gli interventi trainanti consistono nell’isolamento termico dell’involucro dell’edificio, che sia plurifamiliare o unifamiliare, nella sostituzione degli impianti termici con impianti centralizzati, nella sostituzione degli impianti termici su edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Lo stop tra truffe…
Una misura che ha riscosso un successo enorme ed ha permesso a molte strutture edilizie di potersi aggiornare da un punto di vista energetico ed antisismico. Nonostante ciò, non sono mancate le proverbiali “furbate” per approfittarsi dei rimborsi. Il caso più recente di truffa ai danni dello Stato tramite il Bonus edilizio è di pochi giorni fa dove sono coinvolti oltre 140 soggetti per una truffa da 772 milioni di euro. Lavori su lavori che non venivano mai realizzati ma dichiarati allo Stato per poter ottenere i rimborsi. Nessun lavoro svolto, nessuna società che realmente prendesse in mano “il cantiere” da portare a termine.
… e fine dei fondi
La motivazione più vicina alla realtà (che stanno determinato lo stop della misura) è la la mancanza dei fondi per i rimborsi. Per questa misura, introdotta nel 2020 dal secondo governo Conte, si stima che le coperture fino al 2036 ammontino a 33,3 miliardi, a fronte di rimborsi che al 31 maggio scorso ne valevano 33,7. Senza altri quattrini restano fermi i termini fissati: il Superbonus si può chiedere fino a dicembre per le villette e a giugno dell’anno prossimo per le case popolari.
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