Bonelli, inutile perdersi in tanti giri di parole, in Italia è sinonimo di fumetto; e che fumetto. Ne è passata di acqua sotto i ponti e inchiostro sulle tavole da quando nel 1940 Gianluigi Bonelli acquista da Mondadori la testata L’Audace e fa muovere i primi passi a quella casa editrice Redazione Audace che da proprio l’idea di quanto avveniristicamente avrebbe fatto da lì in poi.
Fino al 1942 L’Audace, Albo d’Oro Audace e Capitan Fortuna sono gli albi che vengono editi e nel 1944 chiuderà L’Audace con il titolo modificato in Albo Audace.
Intanto la casa editrice era passata dalle mani di Gianluigi Bonelli alla moglie Tea Bertasi da cui si separa. Tea, secondo il figlio Sergio che più tardi prenderà in mano le redini della casa editrice, fino ad allora non aveva mai aperto e letto un fumetto e invece dimostrò delle qualità imprenditoriali, in quel campo a lei sconosciuto, davvero da restare allibiti.
Gianluigi Bonelli resta, comunque, nella compagine come sceneggiatore realizzando un altro albo, Frisco Bill. La vera svolta avviene nel 1948 quando arriva in casa editrice tale Aurelio Galeppini di mestiere disegnatore che in arte si faceva chiamare Galep. Dalla collaborazione fra i due nascono due albi Occhio Cupo e Tex Willer.
Il primo dura solo sei numeri ma Tex è edito ancora tutt’ora ed è fra i fumetti più amati dagli appassionati: è nato un mito!
Bonelli: gli anni ’50
Gli anni ’50 sono contrassegnati dalla nascita di una messe di personaggi ed albi: Plutos(1949), I Tre Bill (1952), Rio Kid (1951), Il Cavaliere Nero e Yuma Kid (entrambi del 1953), El Kid (1955), Hondo (1956) e Kociss (1958). Il giro di boa vero e proprio si ha, però, nel 1957 quando Sergio, figlio di Tea e Gianluigi, prende le redini del comando in casa editrice.
Con lo pseudonimo di Guido Nolitta, per rispetto verso il padre ebbe a dire anni dopo a chi ebbe la felicità di conoscerlo, inizia la sua produzione con Un ragazzo nel Far West e cambia il nome alla casa editrice in Edizioni Araldo e di li a poco andrà a portare le sue idee anche nel campo del formato e della stampa degli albi.
Prima si parte con il vecchio formato a strisce, inventando uno standard cui da anche il nome: il formato Bonelli che consisteva in albi in bianco e nero, vignette su tre strisce e un centinaio di pagine. Intanto Tex si consolida e diventa sempre più punta di diamante della casa editrice che accoppia all’albo normale il Tex Gigante. Piccolo Ranger è, invece, il secondo albo di questa gestione a prendere sempre più piede nell’immaginario dei lettori che apprezzano e comprano.
Bonelli: gli anni ’60 e ’70
Gli anni sessanta e settanta sono gli anni del boom della casa editrice che sforna albi e personaggi sbagliando raramente un colpo. Ecco nascere Zagor “ZA-GOR-TENAY, lo spirito con la scure” proprio dalla fertile penna di Guido Nolitta alias Sergio Bonelli. Il Comandante Mark e quindi Mister No.
La caratteristica degli eroi Bonelli di questo periodo è che raramente sono solitari ma hanno compagni di viaggio altrettanto caratteristici rispetto ai protagonisti e quasi mai comprimari.
Come non ricordare i pard di Tex: Kit Carson il ranger appellato vecchio cammello, Tiger Jack l’indiano Navajo popolo di cui Willer è agente per il governo e capo riconosciuto con il nome di Aquila della Notte e Kit Willer figlio di Tex ma anche antagonisti epici come Mefisto o Yama. Imprescindibile anche il fedele compagno mangia tortillas di Zagor Cico Felipe Cayetano Lopez Martinez y Gonzales, detto Cico messicano, pancione e simpaticissimo passa guai.
Bonelli: gli anni ’80 e ’90
Gli anni ottanta sono contrassegnati dall’arrivo di nuovi personaggi ed albi fortunatissimi: Dylan Dog dalla penna di Tiziano Sclavi che introduce tutto il mondo dell’horror e dello splatter in questo fumetto molto italiano che mai scivola nel terrore fine a se stesso.
Nathan Never introdurrà i lettori Bonelli nel mondo della fantascienza e Nick Raider in quello del giallo. Julia e Napoleone completano il quadro anche se sembrano nettamente un passo abbondante dietro le testate classiche.
Bonelli: una mostra per celebrare gli 80 anni
Ora alla Fabbrica del Vapore a Milano si celebra questa storia in una mostra “Bonelli Story. 80 anni a fumetti” e tutti gli appassionati del genere non si possono esimere dal fare un serio pensierino di visitarla per ritrovare i sapori e gli odori delle storie a fumetti della casa editrice di via Buonarroti.
Bonelli è un mondo che ci ha affascinato da bambini e ci accompagna anche ora da adulti esattamente allo stesso modo. Con questa breve e sommaria cronistoria abbiamo solo voluto fare solo un omaggio a chi, come Sergio, abbiamo avuto il privilegio di stringere la mano proprio in quegli anni novanta quando il mercato veniva invaso dalla fumettistica dei Super Eroi americani di nuova generazione e, soprattutto, da quella dei Manga giapponesi.
In questo mercato l’umanità e la competenza di Sergio Bonelli colpiva per la sua mitezza e la sua modestia, mai falsa ma consapevole, di chi sapeva benissimo che la propria produzione era fatta della stessa materia dei sogni ma lo faceva come meglio non si può con quella passione che tutti i lettori possono toccare con mano leggendo le avventure dei propri eroi.