L’UNICEF condanna l’attacco sferrato contro il centro di detenzione per rifugiati e migranti a Tajoura, ad est di Tripoli (Libia), che ha ucciso e ferito decine di persone e chiede a tutte le parti del conflitto di salvaguardare le vite dei migranti, ovunque si trovino e da qualsiasi luogo provengano.
«L’attacco sul centro di detenzione di Tajoura è terribile, sotto molti aspetti» ha dichiarato il Direttore esecutivo dell’UNICEF Henrietta Fore. «I rifugiati e i migranti in Libia, fra cui molti bambini, sono detenuti in condizioni deplorevoli. Non dovrebbero essere degli obiettivi bellici, né essere detenuti a causa del loro status migratorio.»
«Condanniamo l’attacco al centro di detenzione di Tajoura, che ospitava almeno 600 migranti e rifugiati – fra cui bambini. Chiediamo protezione per tutti i bambini, in particolare per quelli non accompagnati, e di porre fine alla loro detenzione» ribadisce AbdelRahman Ghandour, Rappresentante speciale dell’UNICEF in Libia.
Una missione inter-agenzie delle Nazioni Unite – composta da UNSMIL, OCHA Libia, UNHCR Libia, OIM Libia, UNMAS, UNFPA Libia e UNICEF Libia – ha visitato Tajoura per valutare i bisogni e la risposta umanitaria, in particolare le necessità di protezione dei sopravvissuti, rifugiati e migranti dell’ex caserma adibita a centro di detenzione governativo per migranti.