Con oltre due settimane di proroga, si conclude Body, innovativa mostra del CAM.
Notevole il successo della mostra “Body – International Contemporary Art Exhibition: Paintings, sculptures, photographs, videos, installations, performancesâ€, ospitata dal CAM (il Casoria Contemporary Art Museum), inaugurata il 16 Dicembre dello scorso anno e conclusasi Lunedì 25 Febbraio, con una proroga di due settimane sull’iniziale data di chiusura, che era prevista il 10 Febbraio. Stimati oltre 5000 visitatori paganti per l’innovativa mostra a cura di Antonio Manfredi, che ha dato modo ai 37 artisti da tutto il mondo che hanno risposto all’invito (gli italiani Raffaella Budson, Giuseppe Di Guida, Sergio Gentili, Dario Goldaniga, Vincenzo Starnone, Cesare Vignato, Rosaria Iazzetta, Antonio Pannullo, Tina Ponticelli, Giuseppe Mastromatteo e Andrea Montagnani, le cipriote Klitsa Antoniou e Melita Couta, il turco Elif Ayiter, i croati Alemka Djvoie e Gradski Ã…eljka Galià , i cinesi Huxiang Dong, Huang Yan, Liu Yang e Qing Yue, il tedesco Artur Holling, la svizzera Marlen Karlen, il gruppo americano Liz Magic Laser, i francesi Pierre- Yves Le Duc e Jimmy Owenns, gli ungheresi Monoscopestudio, la bulgara Nina Nikolowa, il gruppo spagnolo Odelot Group, la kazaka Oksana Shatalova, ed il brasiliano Tadeu Vilani) di esprimersi sulla tematica del corpo inteso come oggetto d’arte. Presenti tantissime opere di forte impatto, per una concezione innovativa di mostra che, ben lontana dalla comunque recente bodyart (corrente artistica diffusasi negli Stati Uniti e in Europa negli anni Sessanta), suggerisce ai visitatori l’idea di corpo tra immagine artistica e pura rappresentazione estetica. Dunque il corpo visto come un nuovo media di comunicazione, come una materia da plasmare e come una nuova forma d’espressione della libertà individuale. Una mostra che mette al centro l’organismo umano, mezzo ed insieme soggetto della comunicazione emozionale, e che grazie all’abilità degli artisti si trasforma in foglio su cui incidere (tra le tante rappresentazioni) grafismi arcaici, insetti invasivi o meravigliosi paesaggi da memorie di civiltà lontane. Il corpo diventa una statua, un oggetto di modifiche reali che testimoniano la volontà degli artisti di vivere sul proprio organismo le sensazioni della mutazione. Occhi che si piegano alla tensione di misteriose forze interiori o volti segnati dagli anni eppure sempre identici a se stessi, ritratti che vivono al di fuori dell’artista come specchio di spettatori inermi: tutto questo in Body. Il corpo, de-contestualizzato dalla sua naturale collocazione, assurge a ready- made dell’organico, a scarto materiale dell’era digitale e contenitore della bellezza da cui spuntano piante rigogliose nate da prese di corrente di un’entità meccanica. Il corpo sembra quindi diventare un nuovo mezzo di comunicazione, una materia da plasmare ed una nuova forma di espressione della libertà individuale. Le tradizionali tematiche rappresentative ed i codici comportamentali si liberano per dare spazio alla materia: dall’assoluta affermazione di se stessa alla negazione di fisicità attraverso la virtualità . La riproduzione di esperienze drammatiche vissute sul proprio corpo esorcizza il male, la ferita diventa segno di vittoria e linguaggio comunicativo con l’altro fuori dal sé. Immagini sacre che mostrano un corpo mai nato, animali frutto di ripensamenti genetici o semplici organismioggetto a cui è negato sopravvivere: la valenza ribaltata del concetto di individuo lascia aperta la possibilità di riflessione e d’interpretazione sulla corporeità , mettendo in crisi la cristallizzazione delle idee su tale argomento. Corpi avvolti in teli trasparenti ricordano le fanciulle velate di antica tradizione, ma le attuali figure femminili sono rappresentante come soffocate, e non protette dal velo. Una donna si guarda allo specchio con postura civettuola, ma è ricoperta di peli portando agli estremi la riflessione sul valore estetico, come nell’opera che ritrae un busto pingue il cui contorcersi produce ipnotiche luci e ombre. Insomma, come si è detto, una mostra ricca di opere dal forte impatto emozionale, che ha visto performances dal vivo, azioni ed un collegamento in tempo reale dal Galles, dove una web-cam ha permesso a dei corpi reali di invadere virtualmente lo spazio del museo di Casoria, alludendo e negando le peculiarità di un corpo, ovvero la prossimità e il contatto fisico. Un progetto ambiziosissimo, che ha colto nel senso ed ha avuto un grande successo di critica e di pubblico. Ancora un centro, dunque, per il giovane e coraggioso museo di Casoria, una delle pochissime realtà in Campania che si occupano di arte contemporanea, ed ancora un passo verso l’obiettivo di non far giudicare più questa moderna forma d’arte come un qualcosa di incomprensibile, ma anzi permetterne a tutti di fruirne e goderne, e di imparare ad apprezzarla e comprenderla.