Body Shaming online, è allarme per il dilagare dello Skin Shaming. Se negli ultimi anni si è spesso sentito parlare di Body Shaming, ossia tutte quelle azioni compiute per offendere una persona giudicandola per l’aspetto esteriore, oggi il bersaglio è più che mai la pelle, da cui l’espressione skin shaming, mirato specificamente a giudicare i problemi della pelle.
Osservatosi per la prima volta qualche anno fa negli Stati Uniti, oggi è inquadrato anche dai dati della ricerca “Dove Body Love 2023”. Nello specifico, dalla recente indagine “DoveBody Love 2023”, condotta col metodo WOA (Web Opinion Analysis) prendendo in esame circa 1.200 utenti web, uomini e donne con un’età compresa tra i 20 e i 50 anni, è emerso infatti che oltre 6 su 10 (62%) sono stati presi di mira sui social o nella vita di tutti i giorni a causa di problemi o imperfezioni legati alla pelle.
Sul web, principalmente sui i social network, attraverso l’azione dei cosiddetti hater, viene presa di mira la pelle. Soprattutto delle donne e dei giovani, attraverso commenti, post, story e messaggi privati. Gli inestetismi della pelle sono infatti molto comuni. Riguardano milioni di persone, potenzialmente sempre più esposte alle critiche online: dall’acne al rossore, dalle cicatrici fino alle macchie.
Body Shaming online, un po’ di dati
Più positivo il dato relativo al rapporto degli utenti web italiani con la propria immagine. Quasi 6 su 10 si ritengono infatti complessivamente soddisfatti del proprio aspetto esteriore (58%).
Come rivelato dall’indagine “DoveBody Love 2023”, vengono colpiti principalmente da Body Shaming i ragazzi tra i 18 e i 25 anni (59%), seguiti dagli over 45 (22%) e dalla fascia 33-45 anni (19%).
A soffrire di più sono le donne. Oltre 6 su 10 (64%) si sentono maggiormente giudicate per la propria immagine, mentre alla stessa domanda la percentuale di uomini scende al 36%. Inoltre, oltre 7 su 10 hanno dichiarato che questo fenomeno li ha condotti a uno stato di forte insicurezza (73%).
Eloquente è anche l’obiettivo ultimo della skin care. Il 67% degli intervistati dice di prendersi cura del proprio aspetto per piacere a sè stesso. Il 56% ammette di farlo per essere accettato dagli altri.
Cosa fare?
La cura di sé stessi come antidoto di benessere a critiche e offese sui social risulta essere la chiave di volta per innescare un processo virtuoso. Secondo la Dott.ssa Stefania Andreoli, psicoterapeuta e presidente dell’Associazione Alice ETS: “Chi cura il proprio aspetto lo fa principalmente per sé e per sentirsi bene. Infatti, concedersi le cure rivolte al corpo e alla pelle è un gesto che di per sé è accudente, prima ancora del suo risultato.