Secondo il coordinamento che raggruppa Cia, Confagricoltura, Copagri e Aci, il focolaio registrato in Francia non creerà problemi al settore dei bovini da carne italiano, se sarà gestito con le dovute precauzioni.
Il sierotipo di blue tongue BTV8 riscontrato in Francia non è presente in Italia, attacca i bovini in modo meno aggressivo di quanto accade negli ovini e in ogni caso non ha alcuna ripercussione per la salute umana.
Agrinsieme apprezza la tempestiva azione avviata dal Ministero della Salute che, coinvolgendo gli operatori della filiera nella ricerca delle possibili soluzioni, sta concordando con le istituzioni francesi le misure da mettere in atto per assicurare il mantenimento del commercio dei broutards francesi, ma con le corrette garanzie per evitare la diffusione del sierotipo sul nostro territorio.
E’ fondamentale -osserva il coordinatore nazionale di Agrinsieme Dino Scanavino– che questa emergenza venga affrontata congiuntamente da tutti i Paesi interessati all’interscambio di animali con la Francia. In particolare è essenziale che vengano adottate misure e comportamenti efficaci per evitare la diffusione del virus, ma uniformi in tutti i Paesi, in modo che questa emergenza non generi, neppure indirettamente, differenziali competitivi tra i diversi sistemi produttivi nazionali e territoriali. Oramai da troppo tempo questa malattia è presente sul territorio comunitario creando principalmente danni economici al settore dell’allevamento per il blocco agli scambi commerciali. Si deve procedere a una seria riflessione su un cambio di rotta che permetta di derubricare la malattia ancora considerata esotica per eliminare quei vincoli commerciali che creano più danni della malattia stessa.