Nell’ambito del Naples Shipping week 2018, si è tenuto, a bordo della magnifica nave-scuola Amerigo Vespucci, ancorata nel porto di Napoli, il dibattito “Dall’Archeologia Subacquea Alla Tutela Ambientale” per discutere e confrontarsi sulle nuove professioni in via di sviluppo legate alla tutela del mare e sulla crescita della Blue Economy, portatrice di potenziali nuove occasioni di lavoro che vanno ad affiancarsi agli antichi mestieri connessi al mare e alla sua economia, indissolubilmente legata a quella cittadina.
All’evento, organizzato da Marevivo, Comune di Napoli e Marina Militare, hanno partecipato operatori ed esperti del settore, nonché:
– l’Ammiraglio Comandante in capo della squadra Navale Marina Militare, Donato Marzano;
– Rosalba Giugni, Presidente di Marevivo;
– Daniela Villani, Delegata al mare Comune di Napoli;
-Arturo Faraone, Direzione Marittima Campania;
– Pietro Spirito Presidente Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale
-Umberto Masucci per Naples Shipping Week.
Primo ad accogliere gli ospiti e a porgere i saluti della Marina Militare è l’Ammiraglio Marzano che, mantenendo una promessa fatta alla città, ha riportato la Vespuci a Napoli e si è fatto portavoce dell’impegno della Marina nella salvaguardia ambientale del nostro patrimonio acquatico, sottolineando la collaborazione in sinergia con Marevivo, tesa alla sensibilizzazione e alla preparazione dei giovani che ogni anno fanno l’ingresso in Accademia e negli istituti di formazione. Giovani da educare a sentirsi parte di una comunità che preserva e gestisce le vitali risorse della natura di cui tutti facciamo parte.
Fortunati i giovani che arrivano annualmente sul veliero-scuola A. Vespucci, nostro orgoglio e sinonimo di bellezza internazionalmente riconosciuta, coi sui legni naturali e curatissimi, l’armonia delle forme e dei colori e gli alberi che svettano, con imperiosa dolcezza, nel nostro porto, al Molo Beverello. A contatto con tale bellezza, della quale imparano a prendersi cura, come potranno non guardare con occhi protettivi all’ambiente che la ospita e ne è ragione di vita, l’azzurro mare nostrum?
La Delegata al mare, D. Villani, ha ricordato ai presenti l’impegno del Comune per la tutela ambientale e i Blue Jobs come opportunità di formazione e di lavoro al fine di promuovere la conoscenza dei profili professionali del mare e i relativi percorsi formativi da intraprendere, come il primo corso a Napoli di droni marini e subacquei, auspicandone l’uso anche nel turismo via mare, da sviluppare nelle visite guidate lungo le nostre coste.
Si potrebbe, ad esempio, arrivare in barca a Castel dell’Ovo per visitarne le gallerie, di recente scoperta da parte di Marenostrum, racconta R. Santanastasio, e ritenute probabili approdi di un tempo, per continuare coi 15 siti di interesse archeologico sommerso che Marenostrum, operante nel settore della GeoArcheologia, promuove e valorizza insieme al patrimonio culturale e ambientale, marino e costiero.
L’appassionata presidente di Marevivo, R. Giugni, ha ricordato l’importanza della biodiversità del mare senza la quale non ci sarebbe vita e la necessità di investire nella formazione di scienziati marini esperti in biochimica, ingegneria, ecologia ed economia come in geopolitica, storia e archeologia, scienze da integrare per costruire una “cultura del mare” e ridisegnare i sistemi produttivi nel rispetto del capitale naturale.
Una cultura da diffondere per sensibilizzare i cittadini tutti alla tutela dell’ambiente, partendo dall’educazione nelle scuole e non disdegnando le spiagge per informare e sensibilizzare sui danni causati dalle microplastiche all’eco sistema marino e che, ingerite dai pesci, arrivano fin sulle nostre tavole.
Se Blue Jobs significa nuove professionalità e tecnologia, Mareblu si chiede quali esse possano essere e auspica la nascita di un’onda forte di cambiamento da attuare con l’aiuto di tutti i presenti, militari, politici, imprenditori, ricercatori ed ambientalisti.
Il maggior inquinamento del mare arriva dalla terra, dai fiumi che sversano veleni e plastiche nel mare. Qui in Campania, ha ricordato il Contrammiraglio Faraone, si monitorizza il Volturno via aerea e si presta particolare attenzione ai depuratori e ad una nuova educazione dei pescatori.
La volontà di combattere l’inquinamento provocato delle imbarcazioni che solcano i mari è oggi l’impegno di tutti, della Marina Militare come degli imprenditori e costruttori di navi. Se il trasporto intermodale è cresciuto del 13% nel 2017 e le autostrade del mare hanno creato 1.500 posti di lavoro, si è riusciti a ridurre le emissioni di Co2 di quasi 1 milione di tonnellate, ha ricordato M. di Caterina, direttore generale dell’associazione logistica Alis, ribadendo la necessità della presenza di tecnici in grado di operare in modo efficiente nel settore delle Autostrade del Mare, della logistica e dei trasporti.
L’Azienda Caronte&Turist punta, invece, all’uso del GNL, gas naturale liquido, per i suoi traghetti, e il suo Vice Presidente, L. Matacena, ritiene necessaria la competenza di specialisti e di energy manager, a bordo e a terra, per la gestione di questo carburante, perché rispettare il mare non costa di più, anzi fa guadagnare di più.
La crescita dei lavori blu può essere incrementata dalla tecnologia, ne è convinto E. Maiorino del Polo Tecnico Fermi-Gadda che ha varato l’Accademia Dronica, il primo corso in Italia per la sperimentazione, la costruzione e la gestione dei droni subacquei.
L. Musco, icercatore presso la Stazione Zoologica “AntonDohrn”, richiede nuove professionalità da utilizzare nel restauro e nella bonifica degli habitat marini, nell’ambito dell’economia del mare. La posidonia, ad esempio, pianta da fondale roccioso, è l’oggetto di un progetto teso alla sua rigenerazione visto che la sua presenza protegge le coste dall’erosione ed indica che il mare è pulito e con le sue foglie consente di realizzare svariati oggetti, come i materassini da mare già in uso. Il settore turistico infine, richiede anch’esso nuove figure professionali in grado di praticare un turismo sostenibile nelle aree marine italiane protette. A sostenerlo è A. Miccio, responsabile dell’area marina protetta “Regno di Nettuno”.
A fine incontro gli ospiti hanno potuto assistere, in un rispettoso ed emozionante silenzio, alla quotidiana cerimonia dell’ammaina bandiera, seguita dal “Concerto di Mandolini” di Mauro Squillante e la NapoliMandolinOrchestra.
Scendendo le scalette che portano al molo, un ultimo regalo per chi va via, l’Amerigo Vespucci illuminata che si staglia nel buio serale a salutare gli ospiti.
Il Veliero, costruito a Castellammare e lì varato nel 1931, conta 270 militari di equipaggio tra uomini e donne, e nel periodo estivo ne accoglie altri 140, tra volontari e allievi ufficiali dell’Accademia di Livorno, per l’annuale addestramento. La nave, comandata dal Capitano di vascello R. Recchia è ambasciatrice dell’Unicef dal 2007.