Il “Cluster tecnologico nazionale Blue Italian Growth”, appena costituito in risposta a un apposito bando del MIUR, fa riferimento alla tematiche di ricerca, innovazione e formazione, legate allo sviluppo sostenibile e inclusivo dei settori dell’economia del mare, tradizionali e emergenti, obiettivo che l’Unione Europea, l’Italia e molte Regioni hanno assunto come settore prioritario per l’opportunità di creazione di lavoro e di benessere sociale ad esso connessi.
I Cluster Tecnologici Nazionali, il cui ruolo riconosciuto dal Governo è quello di divenire interlocutori tecnici consultivi primari e rappresentanti del “Made in Italy” nelle relazioni verso l’esterno, sono inoltre chiamati a costruire un sistema di relazioni con le realtà dei territori per creare sinergie ed a raccoglierle in un’unica autorevole voce il sistema paese del proprio tema di riferimento.
A presentare il nuovo soggetto sono intervenuti Valeria Fascione, assessore all’innovazione della Regione Campania, Alberto Carotenuto, rettore Università degli studi di Napoli “Parthenope”, Oscar Pasquali, Capo Segreteria tecnica MIUR, Lucio Sabbadini – Presidente CTN BIG, Edoardo Rixi – Assessore Regione Liguria, Fabio Fava – Delegato nazionale Horizon 2020, Roberto Danovaro – Presidente SZN, Fabio Trincardi – Direttore Dipartimento Terra e Ambiente del CNR, Nicoletta Amodio – Confindustria, Roberto Cimino – VP R&D Planning & Technology Scenarios di Eni spa
“Sulla blue economy c’è una forte competitività, e nel corso dell’ultima riunione degli aderenti alla blue economy, la Campania era l’unica regione che ha accompagnato l’Ente di ricerca a Bilbao per riaffermare la propria volontà di impegno anche a livello internazionale su questo tema. Per tale motivo come Giunta De Luca abbiamo promosso e appoggiato la nascita del nuovo Cluster Tecnologico Nazionale, dando anche la disponibilità a ospitarne la sede che sarà situata presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn, ente di ricerca di rilievo nazionale attivo su questi temi. La crescita blu – con i comparti della blue-economy e bio-economy – è da considerarsi strategica per l’entrata in mercati emergenti, per i quali sono attesi ampi tassi di crescita della nuova imprenditorialità innovativa e di sviluppo in termini di domanda, aggredibili attraverso la valorizzazione delle competenze e dei fattori endogeni del territorio regionale. La Campania, con la sua fascia costiera ricca di attrazioni turistiche di livello internazionale, una vocazione produttiva nella cantieristica, due porti industriali di primario livello, e una moltitudine di porti pescherecci, oltre che un eccellente sistema della ricerca nel settore delle biotecnologie blu, si candida “naturalmente” ad essere uno dei poli più importanti del Paese per la filiera del mare”, ha commentato l’assessore all’internazionalizzazione, startup e innovazione Valeria Fascione.