Un pugno nello stomaco, un faccia a faccia con la violenza e con la povertà, ma in qualche caso anche con la speranza e con un futuro che fatica ad emergere tra le brutture e le difficoltà del quotidiano.
E’ così che gli addetti ai lavori spiegano Vladimir Milivojevich, in arte Boogie: il fotografo serbo di street culture nato e cresciuto a Belgrado dove ha iniziato a fotografare le ribellioni ed i disordini durante la guerra civile che ha devastato il suo Paese nel 1990.
Ospite d’eccezione di Magazzini Fotografici, il primo spazio interamente dedicato alla fotografia nel cuore della città di Napoli, Boogie incontrerà i suoi fan italiani per il vernissage di “Blow your mind”, la mostra a lui dedicata che sarà visitabile nelle sale dello spazio di Largo Proprio d’Avellino.
Boogie nei successivi tre giorni sarà anche protagonista di un workshop sulla street culture curato e prodotto da Magazzini Fotografici che ha già ottenuto adesioni da tutto lo stivale ed in cui parlerà della genesi non solo di “A Wah Do Dem“, la sua sesta monografia, prima a colori, in cui racconta attraverso i suoi scatti la follia e l’umanità di una città difficile come la capitale della Giamaica, Kingston, ma anche naturalmente di tutte le tappe del suo percorso artistico a partire da It’s All Good del 2006 per continuare poi con Boogie del 2007, Sao Paulo ed Istanbul del 2008 e Belgrado Belongs To Me del 2009. Nella sua carriera Boogie, che attualmente vive a Brooklyn, ha realizzato servizi fotografici per clienti e pubblicazioni di fama mondiale, esponendo in mostre personali a Parigi, New York, Tokyo, Milano, Istanbul e Los Angeles.