Un altro passo avanti nella moderna corsa allo spazio delle aziende private. La nuova idea sviluppata da Zero2Infinity, società privata spagnola fondata nel 2009, prevede di portare in quota piccoli satelliti con l’ausilio di un pallone aerostatico.
Lo scorso 1° marzo la società ha testato con successo il suo sistema. Arrivato a 25 chilometri di altezza il pallone aerostatico ha liberato in orbita Bloostar, il veicolo di lancio a tre stadi, che ha acceso i suoi motori correttamente e si è spinto verso gli strati più alti dell’atmosfera per qualche chilometro prima di ricadere nell’oceano.
Lo scopo del test è stato quello di validare i sistemi di telemetria, effettuare un’accensione controllata cercando di mantenere stabile il veicolo, testare l’apertura del paracadute e il recupero dopo l’ammaraggio. Tutti gli obiettivi sono stati completamente raggiunti e questo primo volo è considerato dall’azienda il primo di una serie di test per riuscire a spingere il Bloostar sempre più in alto e dare il via a future missioni commerciali, in programma nel 2019, per le quali sono state firmate già 250 milioni di euro di lettere d’intenti.
Secondo i piani di Zero2Infinity il veicolo di lancio a costo ridotto, basso impatto ambientale e con un’ampia flessibilità operativa – solo due settimane di preavviso al lancio – sarà in grado di trasportare satelliti fino a 150 kg raggiungendo i 600 chilometri di quota.
Nella sua configurazione finale il Bloostar sarà dotato di 13 motori: sei al primo stadio, sei al secondo e uno all’ultimo, che avrà il compito di rilasciare il satellite in orbita, maer via dei bassi costi non sarà riutilizzabile.
La società sta comunque effettuando l’operazione di recupero in mare per dare il via ad un altro progetto che ha come protagonista una capsula presurrizzata chiamata Bloon, pensata per il turismo in quota, per ammirare la curvatura terrestre e il pianeta ad un altitudine di circa 35 chilometri.