In un’Inghilterra quasi fuori dalla pandemia grazie alla campagna vaccinale di massa quasi esaurita, si riparte con la vita di sempre. Riaprono attività commerciali, teatri, musei e riaprono i tipici pub anche se solo all’aperto. Cosa manca alla festa? La birra. Nel Regno Unito, in pochi giorni di riapertura già si registra una scarsa disponibilità di birra tanto che le case produttrici hanno dovuto provvedere a razionare le forniture.
Regno Unito: disponibilità limitata di birra
Nel Regno Unito hanno potuto riaprire solo i pub che hanno uno spazio all’aperto, questo vuol dire il 40% circa delle birrerie. Eppure, hanno spiegato diversi gestori di pub, la domanda di birra è equiparata a quella che si avrebbe se tutti i pub fossero aperti. Un dato che ha superato ogni più rosea aspettativa per gli esercenti e che ha messo in difficoltà la Heineken. Lo storico marchio olandese si è visto costretto a razionare le vendite di due dei suoi marchi più richiesti: Moretti e Amstel. Ogni pub non potrà ordinare, almeno per il momento, più di tre fusti di birra. Tutti gli stabilimenti di Heineken, infatti, stanno lavorando a pieno regime perché venga soddisfatta questa aumentata richiesta ma anche in vista del prossimo 17 maggio quando potranno riaprire anche i pub al chiuso.
Un’antica tradizione
La riapertura dei locali nel Regno Unito ha un valore simbolico. I pub, abbreviazione di “public house”, sono un pezzo importante della cultura anglosassone. Nacquero in tempi molto antichi quando i romani, spinti in Britannia dalla loro sete di conquista, iniziarono a costruirvi le loro strade. In queste taverne, dove i viaggiatori potevano riposarsi dalle fatiche del viaggio, si beveva birra ad alta fermentazione secondo una tradizione locale risalente alla preistoria. Alcuni pub mettevano a disposizione anche delle stanze per la notte (in questo caso sono denominati “Inn”) tanto che divennero una piacevole alternativa a conventi e alloggi per pellegrini.
I pub nell’era post Covid
Riconoscere un pub tra i palazzi di una città inglese è molto facile. Ognuno di loro, infatti, reca all’ingresso un’insegna ben visibile con il nome del pub e un’immagine. La maggior parte di questo sono moderne e recano il nome del pub e un disegno, mentre altre sono più antiche, ricordi di quella legge medievale introdotta da re Riccardo II che obbligava i gestori dei pub a corredare l’ingresso con grosse insegne come segnale che in quel locale si serviva birra di qualità. La birra (affiancata poi dal gin) è anche oggi la regina dei pub. Una bionda o una mora nel bicchiere (birra, ovviamente) riuniscono intorno a un tavolo gli amici del giovedì, piccole comitive in cerca di uno svago a fine giornata. Oggi sedersi al tavolo di un pub ha un sapore nuovo e, dopo un anno e mezzo di paura e dolore, di cose da raccontarsi ce ne sono tante. Finché c’è birra…
In copertina foto di Christian_Birkholz da Pixabay