Sette medici su dieci ritengono che in Italia dovrebbe essere legalizzata l’eutanasia. Lo rivela una indagine effettuata dal portale web punto di riferimento dei camici bianchi, “Sanità Informazione”, che ha interpellato via email la classe medica italiana sul delicato e sempre attuale tema del fine vita. Sulla questione di forte impatto mediatico, come dimostrato dal recente caso di Dj Fabo, c’è anche una forte attenzione della classe politica. È all’ordine del giorno, infatti, alla Camera la discussione per il Disegno di Legge sul Testamento biologico che, oltre a regolamentare la parte relativa al consenso informato, prevede la possibilità per i pazienti di rifiutare i trattamenti sanitari, compresa la nutrizione e l’idratazione artificiale.
Secondo il sondaggio realizzato da “Sanità informazione”, che ha ricevuto le risposte di 1609 medici,l’89% degli intervistati conosce il suicidio assistito e l’eutanasia nelle sue varianti (attiva e passiva) ed il 71% ritiene che queste pratiche dovrebbero essere legalizzate anche nel nostro Paese. Interessante notare, però, come questa percentuale scenda nel registrare quanti sarebbero disposti a mettere in atto le suddette pratiche, qualora fossero consentite. Il dato si assesta, infatti, al54%: una maggioranza, dunque, meno netta, seppur significativa.
Una successiva domanda del sondaggio chiarisce, inoltre, che l’orientamento religioso non influisce sull’opinione dei medici sulla questione, condizionando solo il 27% dei rispondenti. Molto alta, infine, anche la percentuale sull’eventualità che suicidio assistito ed eutanasia vengano consentite nelle strutture pubbliche: per il 70% dei camici bianchi dovrebbero essere un servizio del Sistema Sanitario Nazionale.