BIE – Biomass innovation expo 2018, la nuova fiera dedicata alle biomasse legnose per il riscaldamento che si svolgerà in concomitanza con MCE – Mostra Convegno Expocomfort dal 13 al 16 marzo 2018 in Fiera Milano presenta i dati di un apposito studio commissionato all’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano dedicato a capire i trend di sviluppo dei prodotti di riscaldamento a biomassa legnosa nel mercato residenziale del nostro Paese.
Entrando nel dettaglio, ad oggi risultano essere installati in Italia 11 milioni di stufe, camini e caldaie domestiche a legna e pellet e la maggior parte del combustibile utilizzato è la legna da ardere, che rappresenta l’80% del mercato totale. Il potenziale di mercato dei prossimi anni è collegato da una parte alle nuove installazioni ma soprattutto al rinnovamento del parco già installato. Infatti, il 40% delle installazioni ha più di 17 anni e nei prossimi dieci anni si prevede la rottamazione di 4-5 milioni di generatori a legna e la sostituzione di caldaie a combustibili fossili con altre di nuova generazione alimentate a biomassa legnosa. Si tratta inoltre di un mercato profondamente legato alla sostituzione per obsolescenza degli impianti: la sostituzione di vecchi impianti in ogni segmento di mercato è infatti responsabile per il 90-95% del corrispondente volume di affari.
Lo studio si sviluppa a partire dalla definizione del mercato aggregabile, alla valutazione degli investimenti già realizzati nel settore e dalla stima del livello di penetrazione delle tecnologie più avanzate. Dall’analisi emergono due scenari, il primo in linea con il trend attuale di mercato legato soprattutto alla variabilità del prezzo della materia prima e dei combustibili concorrenti, nonché dalla scarsa conoscenza degli strumenti di incentivazione.
Tale modello arriva a ipotizzare una crescita degli investimenti partendo dai 240 mln € del 2017 per arrivare ai 300 mln € del 2020, con un tasso di crescita annua composto pari al 8% e un ammontare totale nel quadriennio 2017-2020 che si attesta su 1 mld €. Nello scenario più ottimistico, partendo sempre dallo stesso dato, si arriva invece a 550 mln € nel 2020, con un tasso di crescita annua del 32% e quindi un ammontare totale che si attesta su 1,5 mld €. Entrando nel dettaglio è interessante notare come il 92% degli investimenti dal 2017 al 2020 sia riconducibile al mercato delle stufe a pellet, seguito da caldaie a pellet e cippato che ricoprono rispettivamente il 5% e il 3% del totale.
La ricerca ha poi analizzato le singole tecnologie di combustione e le relative fonti energetiche di approvvigionamento presenti sul mercato, concentrandosi su quelle più efficienti, ovvero stufe innovative, caldaie a pellet e caldaie a cippato con il minor impatto sull’ambiente. L’analisi prende in considerazione diversi fattori: le tipologie di abitazioni, le varie zone climatiche del nostro paese, le normative incentivanti e il conto termico per arrivare ad una valutazione economica confrontando i costi fissi e variabili per una soluzione di base alimentata a biomasse con l’installazione di un impianto a gas metano. Da quest’analisi le soluzioni più convenienti risultano essere quelle di piccola-media taglia per applicazioni residenziali, nello specifico stufe a pellet e caldaie a pellet.
La convenienza dell’investimento, tuttavia, dipende fortemente dalla zona climatica di riferimento: ne risultano favorite in particolare alcune zone del Nord Italia, caratterizzate dal più alto numero di ore di funzionamento degli impianti di riscaldamento con un ritorno dell’investimento in soli 2 anni. Un altro aspetto interessante è la diversa convenienza dei meccanismi di incentivazione disponibili: le detrazioni fiscali risultano essere maggiormente convenienti nel Sud Italia, mentre in altre regioni il Conto Termico consente di raggiungere tempi di ritorno migliori.
“Una ricerca – dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia – che abbiamo commissionato all’Energy & Strategy Group per offrire delle indicazioni di mercato che ci auguriamo utili per tutta la filiera della nostra nuova manifestazione in merito ad un mercato che, come ricorda la ricerca, è condizionato dalla variabilità del costo del pellet, dalla stagionalità, dalle condizioni climatiche e non ultimo dai costi dei carburanti fossili concorrenti, come il gas“.