“Dobbiamo affrontare la realtà: il bilancio dell’UE per il 2016 supera di molto i bisogni effettivi. Dobbiamo far tesoro di ciò ed allineare il bilancio dell’UE per il 2017 quanto più possibile alle previsioni di spesa più realistiche per il prossimo anno” ha detto Ivan Lesay, sottosegretario di Stato delle finanze slovacco e presidente del Consiglio dopo un trilogo con i rappresentanti del Parlamento e della Commissione.
La Commissione Europea ha proposto di ridurre i pagamenti del bilancio dell’UE per il 2016 di 7,27 miliardi di EUR per meglio adeguare il bilancio alle più recenti stime del fabbisogno.
Prospettive per il 2017
Il fabbisogno inferiore al previsto nel 2016 è principalmente dovuto al fatto che taluni programmi del periodo 2014-2020 non sono ancora pienamente operativi. Questo riguarda in particolare il settore della coesione economica, sociale e territoriale, in cui si prevede che i programmi non andranno a regime neanche nel 2017. Questo spiega perché nel progetto di bilancio dell’UE per il 2017 la Commissione ha stimato che il fabbisogno di pagamenti per questo settore strategico sarà di più del 23% inferiore rispetto al bilancio dell’UE adottato per il 2016. Anche dopo aver allineato il bilancio di quest’anno al fabbisogno effettivo, gli importi proposti dalla Commissione per il 2017 sono ancora di oltre il 10% inferiori rispetto al 2016.
Riguardo al bilancio dell’UE per il 2017 la presidenza è preoccupata che le modifiche attualmente in discussione in seno al Parlamento vadano nella direzione completamente opposta. Il Parlamento sta considerando in particolare di aumentare i pagamenti e gli impegni per quasi tutti i settori strategici ben oltre i massimali di spesa del quadro finanziario pluriennale dell’UE (QFP). Ciò non riflette i bisogni attuali e non rispetta l’accordo sul QFP.
Attenzione alle priorità principali
La presidenza ha invitato il Parlamento a indirizzare le risorse disponibili verso le due priorità principali dell’UE al momento attuale. Si tratta di misure volte ad affrontare la crisi migratoria e le sue cause profonde, come il rafforzamento dei controlli alle frontiere, la fornitura di aiuti alimentari, assistenza sanitaria e istruzione ai rifugiati bloccati in Grecia e Bulgaria e il sostegno ai paesi di transito e di origine. L’altra priorità principale è aiutare l’economia dell’UE a diventare più competitiva e creare nuovi posti di lavoro.
La presidenza ha inoltre invitato le altre istituzioni dell’UE ad utilizzare il denaro dei contribuenti europei nel modo più responsabile possibile, il che comprende ridurre il personale del 5% entro il 2017 sulla base dell’impegno preso nel 2013.
La presidenza ha altresì rammentato che i negoziati sul bilancio dell’UE per il 2017 e la revisione intermedia del QFP per il periodo 2014-2020 sono due esercizi diversi che dovrebbero essere trattati separatamente.