Round Midnight è il film del 1986 in cui Bertrand Tavernier vuole esaltare con un sofisticato tributo la musica Jazz, avvalendosi del grande sassofonista Dexter Gordon come attore protagonista, che interpreta il musicista be-bop Dale Turner, personaggio di fantasia ma pensato per incarnare i due grandi Jazzisti americani a cui il film è dedicato: Bud Powell e Lester Young. Il film prende spunto da alcuni dettagli delle loro biografie per ingrandirsi e raccontare un genere fatto di persone e stili di vita che a partire dagli anni quaranta rinnovarono di significato culturale il Jazz.
1959, Dale Turner è un sassofonista tenore che non riesce a smettere di bere, ha lasciato New York e suona ogni notte con il suo gruppo al Blu Note di Parigi. Vediamo affiancargli personaggi del calibro di Herbie Hancock, John McLaughlin, Wayne Shorter, Ron Carter, Tony Williams, Freddie Hubbard, che regaleranno al progetto l’Oscar per la miglior colonna sonora nel 1987.
Non è più felice da anni Turner: “sono stanco di tutto, tranne della musica” ripeterà più volte a chi vorrà ascoltarlo davvero. In quel periodo parigino, che precederà di poco la sua scomparsa, Dale conosce il pubblicitario Francis Paudras (François Cluzet) un appassionato del genere tanto da possedere tutti i dischi del sassofonista e la tenacia di andare ad ascoltarlo ogni notte attraverso le grate che dalla strada danno sul locale, perché non può permettersi l’entrata nel club. Ma potrà permettersi invece di offrire una birra a Dale quando l’uomo approfittando di un momento di distrazione della sua agente, che lo controlla a vista e non gli affida denaro per evitare che lui spenda tutto in alcolici, uscirà dal club per prendere una boccata d’aria. Da questo episodio nasce una grande amicizia che vedrà i due diventare inseparabili, Francis inizierà a prendersi cura del suo grande mito provando a toglierlo dai guai dovuti alla costante esigenza di bere, e Dale gli regalerà una breve rincuorante rinascita, tornando a scrivere musica e a suonare divinamente. Ad un tratto però Dale viene richiamato da New York per suonare al celebre Birdland dove ritrova il suo cinico agente interpretato da Martin Scorsese, Dale e Francis partono insieme, ma trovano una città decaduta e stanze d’albergo tutte uguali, e la figlia di Dale ormai adolescente è diventata un’estranea, per via del troppo tempo trascorso lontani. Francis prova a convincere Dale a ripartire per Parigi ma lui non lo seguirà, morirà poco dopo come in un ritorno alla terra che si percepiva da tempo imminente.
Io spero che vivremo abbastanza da vedere un viale intitolato “Charlie Parker”, un parco “Lester Young”, una piazza “Duke Ellington” sono le ultime parole di Dale vive nei ricordi di Francis, il quale ripercorre la grandezza dell’amico attraverso i suoi filmati in super 8. Parole che ci tranquillizzano, come a pensare che Dale Turner, come Charlie Parker, Lester Young, Duke Ellington e tanti altri abbiano svolto una missione più grande, e le loro vite fatte anche di dolore, dubbi e malinconia, brilleranno nella memoria collettiva di tutti.