Cosa accade se il patrimonio di Bernard Arnault supera quello di Jeff Bezos? Accade che l’imprenditore francese del lusso diventa l’uomo più ricco del mondo. Un dato significativo visto che nelle classifiche stilate da Forbes sugli uomini più ricchi del mondo le posizioni più alte le detengono magnati americani che, per di più, si sono impegnati su segmenti economici che rappresentano il futuro. Arnault, invece, rappresenta il classico esempio di economia tradizionale della vecchia Europa.
Bernard Arnault: chi è l’uomo che per qualche ora supera Jeff Bezos
Nato nel 1949 a Roubaix, nel cuore del distretto industriale delle Fiandre, Bernard Arnault entra nell’azienda di famiglia nel 1971 apportando enormi cambiamenti. Vende tradizionali rami d’azienda legati all’edilizia e si concentra un po’ alla volta sul settore moda. Acquisisce il gruppo Boussac, che possiede il marchio Christian Dior, i magazzini Le Bon Marché, e alla fine degli anni Ottanta diventa il patron di LVMH il gruppo che racchiude i principali brand del lusso a partire da Moet & Chandon e Veuve Clicquot Ponsardin. Il programma di acquisizioni procede con i marchi Kenzo, Givenchy, Sephora, Marc Jacobs, Fendi. Il gruppo leader mondiale del lusso segue una politica ben precisa: rispetto per i marchi acquisiti e per la loro storia e sviluppo dei brand giovani grazie ai ricavi ottenuti dai marchi più solidi.
Bernard Arnault becomes the richest person in the world for the third time this week https://t.co/VNiJQ7l31u pic.twitter.com/x92LOTd3Se
— Forbes (@Forbes) May 27, 2021
La breve scalata
Lunedì scorso, all’apertura delle borse europee, Forbes valutava il patrimonio di Arnault 186,3 miliardi di dollari. Una cifra che aveva conquistato all’imprenditore francese lo scettro della ricchezza. Dietro di lui erano posizionati Jeff Bezos ed Elon Musk. Con l’apertura, dopo qualche ora, di Wall Street la situazione si è ribaltata. Secondo i dati del Bloomberg Billionaires Index, il primo posto è andato nuovamente al patron di Amazon (186,6 miliardi di dollari), Arnault è scivolato al secondo posto (162,3 miliardi) mentre il numero uno di Tesla ha visto confermarsi il suo terzo posto (161,6 miliardi).
Il lusso che non conosce crisi
La direttrice di Vogue America Anna Wintour ha commentato la scalata di Arnault come il segnale di una ripresa dei consumi dopo il lungo stop imposto dalla pandemia. Un lungo stop che ha favorito, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, il settore dell’e-commerce: Jeff Bezos, infatti, sale in testa alla classifica degli uomini più ricchi del mondo nonostante il divorzio miliardario. In realtà i ricavi di LVMH non hanno mai conosciuto flessioni neanche durante la pandemia, segno, ancora una volta, che il mercato del lusso non conosce crisi. Nel caso dell’imprenditore francese non parliamo di persone comuni, in smart working, che risparmiando sulla benzina, decidono di comprare lo stereo che desideravano da tempo; parliamo di persone con possibilità al di sopra di quelle comuni che hanno mantenuto ai livelli “standard” il loro tenore di vita. Un paradiso lontano anni luce da quell’inferno fatto di cassa integrazione, licenziamenti, un divario che la pandemia ha ulteriormente accentuato.
In copertina foto di Jérémy Barande / Ecole polytechnique Université Paris-Saclay