(Adnkronos) – Che fine ha fatto Dudù? Il mistero sembra finalmente risolto. A prendersene cura è Marta Fascina. Dopo la morte di Silvio Berlusconi, il 12 giugno scorso, il famoso barboncino bianco ha continuato a scorrazzare nel parco di Arcore, sotto la supervisione del personale domestico della magione brianzola (come sempre capitava del resto, quando il padrone era fuori per impegni politici e di governo).
E visto che nel testamento dell’ex premier non c’era traccia del simbolo della svolta animalista di Silvio, in tanti si sono chiesti chi avrebbe dovuto badare alla sua salute e toeletta.
Dal punto di vista giuridico, se gli animali non figurano nel lascito, alla morte del legittimo proprietario diventano parte integrante dell’asse ereditario e spetterebbero, quindi, ai figli del Cavaliere l’incombenza di garantire il loro benessere, pena l’accusa di abbandono o maltrattamenti. Ma, a quanto si apprende, sarà lady B ad occuparsi del cane prediletto dell’ex premier, almeno fino a quando resterà a Villa San Martino.
Non a caso, due giorni fa, in occasione del suo ‘ritorno’ in Parlamento per partecipare nel pomeriggio al voto di fiducia sul dl Caivano alla Camera, la compagna del leader azzurro è arrivata a Roma in mattinata, accompagnata da un dog-sitter, che nella giornata è rimasto a villa Grande (la nuova residenza romana forzista dopo l’addio alla storica sede di via del Plebiscito nel 2020) per badare ai ‘quattro zampe’ da cui Fascina non si è voluta separare.
La seconda vita di Dudù
”Tutti i cani di casa Berlusconi, a cominciare da Dudù, sono rimasti con Marta”, assicura chi è molto vicino alla deputata di Fi. Dudù è stato un regalo dell’azzurra Michela Vittoria Brambilla nel 2012 ed è diventata iconica la foto che lo immortalava, mentre rincorreva una palla lanciata da Vladimir Putin nei corridoi di palazzo Grazioli.
Dalla scomparsa di Berlusconi, il barboncino non ha mai lasciato i prati di Arcore, dove ha spesso giocato insieme al cucciolo maschio Peter, mentre ‘mamma Dudina’ e gli altri suoi due piccoli, le cagnoline Wendy e Trilly, sono rimasti con Francesca Pascale quando finì l’amore con il presidente di Fi e lei lasciò Villa Maria a Casatenovo in Brianza.
La ‘diaspora’ dei cani berlusconiani, infatti, si è consumata nel 2020, una volta terminata la lunga relazione con la giovane napoletana, durata circa 12 anni (nel Natale del 2011 l’ex premier le fece trovare sotto l’albero un diamante solitario di fidanzamento). Al momento della separazione, Dudù seguì il Cavaliere che si portò anche Peter, diventato presto il cane prediletto, tant’è che spesso dormiva nel letto del capo forzista.
La passione di Berlusconi per gli amici a quattro zampe non è mai stata un mistero. E presto si trasformò in una vera e propria arma elettorale di forte impatto mediatico. Per anni Dudù (insieme ai suoi cuccioli, Peter, appunto, Wendy e Trilly) è stato una presenza fissa al fianco del presidente di Fi: onnipresente sui social in vari ‘scatti di famiglia’ nel parco di Villa La Certosa, in Sardegna, così come nei giardini di Villa San Martino.
Dudù resta ad Arcore
Con l’arrivo di Fascina nella vita sentimentale del ‘Dottore’ è cambiata anche la ‘geografia canina’: oltre al capostipite Dudù e Peter, la famiglia dei quattro zampe (già numerosa) si è allargata poco alla volta perché, raccontano, la nuova compagna avrebbe ‘adottato’ altri cagnolini, ma non dei barboncini.
Nel corso degli anni la famiglia a quattro zampe dell’ex premier si è allargata, con l’ingresso di un altro barboncino bianco, Chou Chou. Nel 2021, in occasione degli auguri di Natale, Berlusconi aveva annunciato l’arrivo di Gilda, uno Shitzu bianco con orecchie e sommità del capo pezzate di nero.
Lo scorso gennaio Drago e Lupo sono gli ultimi entrati a far parte della ‘tribù canina di Silvio’. Nell’ultimo post sui social con i suoi amati barboncini, Berlusconi commentava: “Quanta gioia regalano i nostri amici a quattro zampe! Buona domenica a tutti!”.
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