Nella Giornata Mondiale della Salute infatti è stato fatto il punto sui pericoli legati alla cattiva gestione e amministrazione del cibo, dall’origine (la raccolta) al consumo finale (la tavola), da chi produce a chi consuma, per creare un’analisi efficace e a tutto tondo del mondo della produzione e distribuzione alimentare.
In un mondo globalizzato come quello in cui viviamo, infatti, troppo spesso ci troviamo di fronte a del cibo contaminato (o comunque non di buona qualità) che può causare malattie ed epidemie a migliaia di chilometri di distanza dal luogo di produzione, visto che i cibi vengono trasportati anche per migliaia di chilometri prima di giungere nei punti vendita. In altre parole, incidenti infettivologici locali possono rapidamente evolvere in emergenze sanitarie internazionali.
Ripensando al rischio di contaminazione, i numeri della questione sono importanti e i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità non sono confortanti. Secondo l’OMS infatti, sono oltre 200 le malattie che possono essere causate da cibo contaminato o alterato da cariche batteriologiche, da parassiti, virus o sostanze chimiche nocive per la salute umana. Sempre secondo l’Organizzazione, conta oltre 2 milioni di persone ogni anno l’elenco dei morti a causa di contaminazione di qualsiasi genere dell’acqua o degli alimenti ingeriti. Giusto per dare alcune cifre, le malattie diarroiche da sole (quale ad esempio la dissenteria), molto spesso causate da acque o alimenti contaminati, uccidono all’incirca 1.5 milioni di bambini l’anno.
Senza arrivare a parlare di tragedie internazionali, si può trattare l’argomento da un punto di vista più locale e personale. Ad esempio, a tutti sarà capitato di soffrire di dolori e disturbi intestinali causa intossicazione alimentare. Motivo in più, questo, per prestare attenzione allo slogan della Giornata Mondiale della Salute dello scorso 7 aprile: ‘Sicurezza alimentare: dalla campagna al piatto, rende il cibo sicuro’. Questo sottolinea ulteriormente una importante verità: contravvenire a semplici regole igieniche, anche in casa nostra, può divenire un grave problema. Lavare le mani accuratamente e anche negli spazi che solitamente non vengono raggiunti, separare alimenti crudi e cotti, cuocere a fondo gli alimenti, conservarli alle giuste temperature e consumarli entro i tempi di scadenza sono i temi verso cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità vuole maggiormente sensibilizzare la popolazione, poiché il consumo di alimenti non sicuri può portare a disturbi e malattie a volte gravissime, perfino letali.