Fino a domenica 10 febbraio del Bello ideale propone un’analisi dell’opera di Giulio Paolini, indiscusso pioniere dell’arte concettuale in Italia: attraverso una nutrita selezione di lavori, scelti e allestiti dal curatore insieme all’artista torinese, la mostra ripercorre l’intero arco dei suoi 57 anni di carriera, esponendo capisaldi della sua produzione come Senza titolo (1961), Monogramma (1965), AB 3 (1966), Nécessaire (1968), Controfigura (critica del punto divista) (1981), alcuni dei suoi celebri autoritratti, fino a tre nuove opere appositamente concepite per l’occasione (In cielo, Deposizione, Finis Terrae, tutte del 2018).
del Bello ideale di Giulio Paolini si inserisce coerentemente nel percorso iniziato dalla Fondazione Carriero con imaginarii (settembre 2015), FONTANA • LEONCILLO Forma della materia (aprile 2016),FASI LUNARI (ottobre 2016), PASCALI SCIAMANO (marzo 2017) e SOL LEWITT. BETWEEN THE LINES (novembre 2017- giugno 2018, co-curata con Rem Koolhaas) mostre curate da Francesco Stocchi il cui punto cardine è l’approccio dialogico e la tensione costante verso ricerca e sperimentazione.
La mostra è resa possibile grazie alla stretta collaborazione con Giulio Paolini e la Fondazione Giulio e Anna Paolini e a prestiti provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche e importanti collezioni private.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo (italiano e inglese) edito da König Books, curato da Francesco Stocchi, che raccoglierà le immagini delle opere allestite negli spazi della Fondazione Carriero, con contributi, tra gli altri, di Giulio Paolini e di Francesco Stocchi.