A pochi giorni dalla Pasqua, un bambino ravennate è stato ricoverato in ospedale per una salmonellosi causata probabilmente da un uovo di cioccolato della Kinder. Prontamente ritirati dal commercio a scopo precauzionale, i prodotti del lotto in questione saranno analizzati per capire se hanno effettivamente originato l’infezione. Quello della salmonella, infatti, è un batterio molto comune e facilmente trasmissibile all’uomo. Basta una distrazione o un passaggio saltato nella preparazione di un alimento che si incorre nella contaminazione.
Batterio della salmonella: un compagno indesiderato
Isolato per la prima volta nel 1886 da un medico americano, il batterio conta più di 2000 varianti, dette anche sierotipi, che danno luogo a infezioni di due tipi: tifoideo e non tifoideo. L’infezione si trasmette all’uomo attraverso gli animali e l’ambiente. Animali da cortile o selvatici come galline, bovini, suini, ma anche cani o gatti, sono i canali privilegiati. Di conseguenza anche i loro derivati, come carni, uova o latte. L’acqua contaminata è anch’essa un veicolo di contagio. Se adoperata per irrigare campi, infatti, trasmette il batterio alle verdure che ha bagnato. La salmonellosi, quindi, si contrae ingerendo cibi contaminati o maneggiando animali contagiati.
Quali sintomi
In molti casi la salmonellosi non dà sintomi. Generalmente, però, chi è contagiato presenta:
- vomito,
- diarrea,
- febbre,
- dolori addominali
I soggetti più a rischio sono soprattutto coloro che:
- hanno subito interventi chirurgici all’apparato gastrointestinale
- seguono una terapia con farmaci anti-acido o immunisoppressivi
- sono affetti da HIV o neoplasie
- donne in gravidanza.
I sintomi si manifestano, in genere, tra le 12 e le 36 ore dopo aver ingerito il cibo contaminato e vanno via da soli senza bisogno di alcuna terapia farmacologica. L’uso di antidiarroici è altamente sconsigliato perché, evitando all’organismo di espellere il batterio, potrebbe prolungare l’infezione. Gli unici rimedi consigliati sono bere molta acqua e assumere fermenti lattici per riequilibrare la flora batterica.
Come evitarlo
Pur se molto diffuso e con ben 2000 varianti, come dicevamo, la buona notizia su questo batterio è che esso è termosensibile, cioè muore con le alte temperature. Se un pollo risulta contaminato dalla salmonella, le sue carni ben cotte non contageranno l’uomo, né le sue uova se anch’esse ben cotte. Attenzione, quindi, al latte crudo e ai suoi derivati (anche il latte in polvere), a preparazioni fatte con uova crude (maionese, tiramisù) e al gelato sia industriale che artigianale. Per evitare contaminazioni è utile anche osservare le dovute norme igieniche sugli utensili con i quali maneggiamo il cibo. Un coltello che ha tagliato una carne contaminata conserverà sulle sue superfici il batterio; se andrà a toccare quella stessa carne cotta (quindi sicura) la contaminerà di nuovo. Il bambino di Ravenna ricoverato dopo aver mangiato un uovo di cioccolato della Kinder potrebbe, quindi, essere stato vittima anche di un mancato rispetto delle regole di igiene.