L’uso di molti prodotti di bellezza sta alimentando il “mostro” della plastica, che sempre di più invade i nostri mari e si insinua, giorno dopo giorno, nella nostra catena alimentare.
Per dare una risposta a questo difficilissimo problema e porre così un argine ai miliardi di microscopici frammenti di plastica che, sfuggendo a qualsiasi filtro, vengono ingeriti dagli organismi marini e finiscono direttamente nel piatto del consumatore, Marevivo ha illustrato, a Napoli, la proposta di legge numero 3852 a prima firma del presidente della VIII Commissione Ambiente Realacci e sottoscritta da oltre 40 deputati di tutti i gruppi politici, eccetto M5S, in base alla quale dal 1° gennaio 2019 non sarà più consentito produrre e mettere in commercio prodotti cosmetici contenenti microplastiche.
Questa proposta di legge rappresenta uno snodo cruciale della campagna “Mare mostro“, nata per informare e sensibilizzare sull’impatto della plastica in mare, realizzata da Marevivo in collaborazione con Marina Militare e CoNISMa e partita a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci.
Dopo i saluti del Comandante Nave Vespucci Curzio Pacifici e del Comandante Comando Logistico Napoli Ammiraglio Donato Marzano e le introduzioni di Rosalba Giugni, Presidente Marevivo, Angelo Tursi, Presidente CoNISMA, sono intervenuti: Maria Rapini, Segretario Generale Marevivo, Giandomenico Ardizzone, Professore Università La Sapienza di Roma, Ermete Realacci, Presidente Commissione Ambiente alla Camera. Le conclusioni sono state affidate a Silvia Velo, Sottosegretaria Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e Cosimo Maria Ferri, Sottosegretario Ministero della Giustizia
Ogni anno nel mondo vengono prodotte 280 milioni di tonnellate di plastica e si stima che nel 2050 diventeranno 400.
Su questo scenario, si innesta uno studio presentato durante il “World Economic Forum“, che prevede che per il 2050 ci saranno più plastiche che pesci in mare. Secondo alcune ricerche, oltre il 10% di plastica prodotta viene gettato in mare, andando ad alimentare il “Mostro”. Anche se a destare più clamore sono i rifiuti di maggiori dimensioni, in realtà i frammenti più piccoli e, apparentemente, insignificanti sono quelli più nocivi e pericolosi.
Gli impianti di trattamento e depurazione delle acque non sono in grado di intrappolarli e quindi arrivano direttamente in mare, dove vengono scambiati per cibo da diverse specie.
E’ il caso dei cosmetici, in cui il contenuto in microplastiche supera, talvolta, in peso la plastica di tutto il tubetto o la boccetta in cui sono venduti.