Da New Orleans a Los Angeles, dalla Svizzera a Belgrado, in un viaggio ai confini del mondo, alle radici del blues, ma con ampi slanci sulle nuove avanguardie.
Il suono potente del Baronissi Blues Festival sta per esplodere con un cartellone straordinario (in programma dal 17 al 19 luglio 2018), che spinge oltre i propri limiti, superando le precedenti edizioni e qualsiasi aspettativa nei cultori del genere, ospitando grandi protagonisti della scena musicale internazionale.
Il Baronissi Blues Festival è un evento promosso dall’Associazione Culturale “Tutti Suonati” in sinergia con il Comune di Baronissi e con il patrocinio morale della Regione Campania. La kermesse rientra nel cartellone degli eventi estivi del “Baronissi Fest”.
On stage, in esclusiva per l’Italia Joe Colombo Trio (martedì 17 luglio), in esclusiva per il Sud Italia Ana Popovic in full band (mercoledì 18 luglio) e gran finale con Andy J Forest in full band (giovedì 19 luglio). Le aperture dei live saranno affidate ai The Bubbles, Blue Cat Blues e Roberto J Whiter & Ginny Vee.
I concerti saranno aperti al pubblico ad ingresso gratuito. L’obiettivo, infatti, è permettere a tutti di vivere di bellezza attraverso la promozione della cultura.
Si rinnova inoltre il binomio blues e solidarietà attraverso la partnership, per il quarto anno consecutivo, con la Fondazione Avsi (www.avsi.org), impegnata nel promuovere la dignità della persona, con particolare attenzione all’educazione dei bambini. Dopo il “sostegno a distanza” a favore degli ospedali della Siria e dei bambini dei campi profughi, l’edizione 2018 sostiene il progetto “Iraq. Un asilo per Qaraqosh” per ricostruire e ad aprire una nuova scuola dell’infanzia “perché il futuro parte dai bambini e la più grande emergenza mondiale è l’educazione”. Un programma della Campagna Tende che quest’anno sarà caratterizzata dalla parola “casa”, esplorata nel suo significato concreto e simbolico… “ concreto come gli edifici che vanno ricostruiti dove le milizie del terrore hanno incendiato o saccheggiato tutto e simbolico come richiamo al bisogno di cura proprio di ogni uomo e donna”.