Solo il 5% delle imprese intervistate viene pagato puntualmente dai clienti. Ritardi di pagamento per circa il 50% del valore commerciale delle fatture. In Brasile, peggiorano i tassi d’insolvenza a causa della crisi economica. Un’impresa fornitrice su tre in Brasile, Canada, Messico e Stati Uniti dichiara che circa il 20% del valore totale delle fatture emesse nei confronti delle imprese loro clienti risulta ancora non pagato a più di tre mesi dalla scadenza originaria della fattura. La maggior parte di tali crediti in sofferenza si riferisce alle fatture emesse per vendite all’estero.
E’ quanto emerge dal “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra imprese a livello internazionale – edizione settembre 2015“, l’indagine che Atradius, tra i principali gruppi mondiali attivi nell’assicurazione del credito, cauzioni e recupero crediti, effettua annualmente su un campione di imprese in Brasile, Canada, Messico e Stati Uniti, operanti sul mercato domestico e nell’export. A questa edizione, si aggiungono quelle dedicate all’Europa occidentale ed orientale ed all’Asia Pacifico.
L’edizione 2015 del Barometro Atradius dedicata a Nafta e Brasile evidenzia che solo il 5% delle imprese intervistate ha incassato alla scadenza il pagamento delle fatture emesse nei confronti di clienti sia del mercato domestico sia dell’estero (contro una media europea del 7%). Questo dato si trasforma per gli intervistati in ritardi di pagamento per quasi il 50% del valore totale delle loro vendite a credito. Secondo i dati riportati dal Barometro Atradius, in area Nafta sarebbero i buyers del Messico i più lenti a pagare (quasi il 55% delle imprese intervistate nel Paese ha riscontrato ritardi di pagamento delle fatture da parte di clienti sul mercato domestico). Inoltre, si allungano le tempistiche di pagamento dei buyers in Brasile, per effetto della difficile congiuntura economica che sta attraversando attualmente il Paese.
Lunghi tempi di pagamento delle fatture da parte dei buyers possono con molta probabilità vanificare l’incasso dei crediti in sofferenza. Questo può rivelarsi un fattore negativo per la continuità delle imprese e la sopravvivenza dell’attività. In particolare, l’indagine Atradius rivela che per gli intervistati in area Nafta e Brasile il 2,2% del valore totale dei crediti commerciali si è trasformato in mancati incassi ed è stato quindi stornato dai bilanci perché inesigibile. Per il 54,6% degli intervistati il mancato incasso delle fatture è dovuto nella maggior parte dei casi al fallimento dell’impresa cliente, per il 37% all’insuccesso dei tentativi del recupero del credito e per il 35,3% al fatto che i clienti non potevano più essere localizzati.
David Huey, Direttore Regionale di Atradius Credit Insurance NAFTA, ha commentato: “L’indagine mette in evidenza la necessità per le imprese di capire quali siano gli effetti delle attività commerciali a credito sui loro equilibri finanziari, in particolare quando si tratta di vendere sui mercati di esportazione. In sostanza, un fornitore potrebbe accorgersi che le sue previsioni d’incasso delle fatture, basate su dilazioni medie di pagamento a 30 giorni tipiche del mercato domestico, potrebbero essere vanificate da prassi di pagamento diverse, ad esempio a 90 giorni data fattura, che sono tipiche di altri mercati.
Massimo Mancini, Country manager di Atradius Italia, aggiunge: “Sebbene molti fornitori siano consapevoli del rischio di credito commerciale sui mercati d’esportazione, anche le criticità relative ai tempi d’incasso delle fatture sul mercato domestico fanno riflettere sull’importanza di proteggere il portafoglio clienti dall’insolvenza dei debitori, per far crescere la propria attività in sicurezza”.
Il documento completo relativo all’edizione settembre 2015 del “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende a livello internazionale – Focus: Nafta e Brasile” è scaricabile gratuitamente (in lingua inglese) presso la sezione Reports & advice del sito https://group.atradius.com/