Un noto street artist inglese di cui non si conosce l’identità, un’anarchica francese che si rifiutò di giurare fedeltà a Napoleone III, una volontaria tedesca coraggiosa e tenace attualmente sotto inchiesta: i personaggi per una storia d’avventura, una di quelle in cui il bene e il male si intrecciano e si combattono tra loro, ci sono. E la storia da raccontare oggi è quella di Banksy che, acquistando una nave per il salvataggio dei migranti in mare, ha deciso di dare il suo contributo a una causa civile e umanitaria che sconvolge il Mediterraneo.
Banksy e la sua nave per il salvataggio dei migranti in mare
Lo ha spiegato lo stesso Banksy attraverso un video pubblicato su Instagram. “Ho comprato una nave per navigare il Mediterraneo. Una nave francese che ho convertito in nave di salvataggio perché le autorità Europee ignorano le richieste di soccorso dei “non europei”… TUTTE le vite dei neri contano“. La nave è intitolata a Louise Michel un’anarchica francese vissuta nell’Ottocento ed è guidata dalla 36enne capitana Pia Klemp, attivista per i diritti umani tedesca. Non è la prima volta che la Klemp si cimenta in un’avventura simile: ha già guidato infatti la Sea Watch 3 ed è sotto inchiesta della magistratura italiana per favoreggiamento dell’immigrazione illegale.
Una situazione difficile
Da quando, tinta di rosa e con un disegno in tipico stile Banksy che ritrae una bambina con in mano un salvagente, ha iniziato a solcare le rotte degli scafisti nel Mediterraneo a caccia di migranti da salvare, la Louise Michel ha già salvato circa 200 persone. Lo ha fatto grazie all’aiuto di altre navi come la Sea Watch 4 e la Mare Jonio che hanno accolto i suoi messaggi SOS e la Guardia Costiera italiana che ha preso a bordo le persone più in pericolo. La situazione a bordo, infatti, era diventata insostenibile con il ponte sovraffollato, molti migranti feriti e uno morto.
Europa in primo piano
Erano anni che Banksy ci conquistava con le sue opere ritrovate a sorpresa nelle strade delle città. Opere che hanno sempre denunciato i mali dei nostri giorni, dalla guerra alla distruzione dell’ambiente. Nei mesi dell’emergenza sanitaria aveva anche omaggiato medici e infermieri per rendere loro grazie del grande lavoro svolto. Con questa scelta, però, l’artista britannico ha guadagnato l’ammirazione e la stima generale. Il fotografo Oliviero Toscani ha apertamente dichiarato che, avendo i mezzi economici a disposizione, seguirebbe volentieri l’esempio di Banksy sul finanziamento di una nave di salvataggio. Una bella storia d’avventura, questa, che vede il coinvolgimento di persone europee, il cui incipit sa di coraggio e umanità ma il prosieguo assume tutt’altri toni. La situazione negli hotspot italiani è ai limiti. La questione migranti è utilizzata come strumento di propaganda da certa politica. E il finale di questa storia, non dimentichiamolo, lo deve scrivere un’altra Europa, quella delle istituzioni.