Le norme che mettono al bando l’uso di microplastiche nei cosmetici sono state inserite in un emendamento della legge finanziaria che sancisce -a partire dal 2019- lo ‘stop’ ai cotton fioc non biodegradabili, e introduce dal 2020 il divieto di produrre e mettere in commercio cosmetici contenenti microplastiche, che costituiscono un grave problema ambientale.
Ricercatori dell’Istituto per lo studio delle macromolecole del Cnr (Ismac-Cnr) di Biella sono impegnati in studi che hanno contribuito all’approvazione della norma, che pone l’Italia all’avanguardia nelle lotta al ‘marine litter’. Tali studi rientrano nell’ambito del progetto di sensibilizzazione sui rifiuti marini ‘Clean Sea Life‘, progetto co-finanziato dal programma LIFE della Commissione Europea che ha come capofila il Parco Nazionale dell’Asinara.
L’inchiesta si è concentrata sul polietilene (PE) che, secondo l’Associazione europea dei produttori cosmetici ‘Cosmetics Europe‘, rappresenta il 94% delle microplastiche contenute nei prodotti cosmetici. La ricerca è stata condotta finora su un campione casuale di 30 punti vendita (profumerie, farmacie, parafarmacie e supermercati) in otto regioni italiane, e ha riguardato 81 prodotti di 37 aziende cosmetiche che contengono polietilene. La maggior parte (circa l’80%) è costituita da prodotti da risciacquo: esfolianti per corpo e viso, saponi struccanti e un prodotto antiforfora. Il polietilene è presente anche in creme per donna e per uomo: in metà di questi prodotti, il polietilene è inserito nelle prime quattro posizioni degli ingredienti, dopo l’acqua. Alcuni fra i prodotti con la maggior concentrazione di polietilene sono in vendita anche negli scaffali dei prodotti naturali ed esaltano una particolare attenzione per l’ambiente.
L’analisi quantitativa eseguita dall’Ismac-Cnr di Biella, per esempio, su un prodotto che elencava il polietilene come principale ingrediente dopo l’acqua, ha stimato una media di 3.000 particelle di plastica di dimensioni fra i 40 e i 400 micron per ogni millilitro di prodotto: in un flacone da 250ml sarebbero quindi presenti 750.000 frammenti di polietilene, per un peso totale di 12 grammi. Nel corso dell’indagine in questo, come in altri due prodotti, il polietilene è stato sostituito da prodotti naturali quali la perlite.
Il contributo dell’Ente all’indagine sulle microplastiche contenute nei cosmetici in vendita in Italia realizzata dall’associazione MedSharks sta avendo notevole rilievo nazionale: i ricercatori Ismac di Biella esprimono il proprio ringraziamento all’associazione, e in particolare nella persona di Eleonora De Sabata, per l’opportunità di aver dato un contributo alle ricerche che hanno portato a questo risultato.