Banda ultralarga per le imprese, ma anche 5G, vaucher (contributi pubblici per la connettività) e partnership sono stati gli argomenti trattati nel corso del convegno organizzato il 10 dicembre dal CorCom.
Perché una Strategia italiana per la banda ultralarga
Perché la Banda ultralarga alle imprese è la sfida più importante per il Paese, e il 5G è lo standard che creerà molte opportunità di mercato, per tutti. Su questi temi si è focalizzato il dibattito dell’edizione invernale “Telco per l’Italia” che si è aperto con un video messaggio della grande assente del dibattito: la politica. La Ministra dell’Innovazione Paola Pisano, alla presidenza del Cobul da pochi giorni, ha annunciato nel suo video messaggio che il 19 dicembre alla riunione del Cobul, si analizzeranno le problematiche della rete e dell’infrastruttura del nostro Paese e le potenzialità che nuove tecnologie come il 5G possono portare. La politica quindi a sostegno dello sviluppo del Paese attraverso voucher per la connettività e un piano di interventi nelle cosiddette aree grigie dove è presente un solo operatore privato e dove molte realtà industriali non raggiungono i 30Mbps. Su queste aree si sono focalizzati i propositi della politica, perché proprio in queste aree si concentrano molti distretti industriali che hanno una forte necessità di banda per il proprio business e una forte esigenza di internazionalizzazione.
Sulle aree grigie, è seguito l’intervento di Salvatore Lombardo, Direttore generale di Infatel società che insieme al MISE si sta occupando dei piani del Governo sulla Banda ultralarga. Lombardo ha ricordato che nel 2025 la Commissione Europea ha messo un nuovo step, quello della Gigabit Society, che deve garantire a tutte le imprese ad alta intensità tecnologica, alle scuole e agli uffici pubblici i servizi a 1 Gigabit e copertura 5G nelle principali città. Per raggiungere gli obiettivi della Gigabit Society è fondamentale un intervento sulle aree grigie attraverso la realizzazione di reti cosiddette WHCN (Very High Capacity Networks), capaci di evolvere dai 100 mbps ai 1 Gigabit.
La necessità dell’intervento pubblico, secondo Lombardo, è necessaria per raggiungere gli obiettivi del 2025 in quanto gli interventi privati si fermano ad una soluzione che non garantisce l’evoluzione verso la Gigabite Society. Inoltre, – ha affermato Lombardo – ci sono alcune zone delle aree grigie che dovevano essere coperte dall’operatore nel 2018 e che sono slittate al 2021. Da qui l’esigenza di un piano delle aree grigie che si va a distribuire all’interno di interventi privati e pubblici.
Le imprese italiane languono
Sulla necessità della banda ultralarga è intervenuto anche Marco Gay, Presidente di Anitec Assiform secondo cui siamo molto indietro sulla tabella di marcia. Secondo Gay infatti, le nostre imprese hanno bisogno di collegarsi con il resto del mondo in modo efficace ed efficiente, ed è una distorsione che ci siano imprese che per avere la connettività devono montare a proprie spese delle antenne sulla collina davanti per far rimbalzare il segnale e per poter inviare i pacchetti dati. Ma non è finita qui. Le imprese italiane soffrono anche perché, senza una connessione adeguata, non riescono ad entrare nel mercato internazionale: la banda è necessaria per l’internazionalizzazione dei prodotti e dei servizi delle imprese. Infine, ribadisce Gay – non è possibile continuare a gravare le imprese di inefficienza. Questi sono passaggi che hanno una necessità di una strategia pubblica, di un piano industriale, di necessità di partenariati. Il contributo pubblico è fondamentale nelle aree grigie, però, alle parole devono far seguito i fatti. Le aziende stanno facendo la loro parte ma si deve entrare nel concreto, perché sulle aree grigie c’è spesso un tema di permessi di scavo e problemi di burocrazia tra un comune e l’altro. Tasto dolente e nodo nevralgico quello dei permessi in merito ai quali sarebbe stato interessante avere il parere della politica che avrebbe certamente stimolato puntuali interventi delle Telco presenti alla Tavola rotonda.
Protagoniste del dibattito sono state le Telco (Open Fiber, TIM, Fastweb, WindTre, Retelit, Eolo e Linkem) che hanno affrontato la questione delle reti e dei servizi. Le Aziende hanno illustrato sia le attività messe in campo per far fronte alla sfida del 5G sia le strategie per andare incontro alle esigenze delle PMI che in questo momento rappresentano per le Telco un importante mercato da aggredire.