Pubblicare le foto dei propri figli minorenni sui social network, giusto o sbagliato? È la domanda che si pongono molti genitori. Il piacere di condividere i momenti più importanti della vita dei propri figli, soprattutto quando sono piccoli, è sempre più dilagante, vuoi per l’orgoglio di genitore, vuoi perché spesso si abita lontano dalle famiglie d’origine e con i post si tengono aggiornati nonni e zii. A chiunque scorra una bacheca social capita, dunque, di incorrere in foto di bambini al mare, intenti in acrobazie sulle giostre, mentre ai più piccoli spesso tocca essere ritratti in momenti di intimità con i loro genitori.
Questione di privacy
Senza entrare nel merito sull’opportunità del pubblicare sui social le foto dei propri figli bambini, è indubbia la necessità di seguire regole ben precise. Prima fra tutte: evitare di mettere in ridicolo il pargolo. I bambini, con i loro strafalcioni e i gesti spontanei, suscitano l’ilarità di chi li circonda i quali non esitano a immortalare il momento per poi condividerlo. Quindi, al bando foto di bambini che girano per casa col pannolino o, peggio ancora, nel momento del bagnetto.
Il limite tra il divertente e il ridicolo è sottile e la chiave del discernimento sta, come spesso accade, nel rispetto e in una certa dose di buon senso. Scegliere accuratamente i momenti da rendere pubblici sui social significa preservare una certa privacy dell’infante e allontanare il rischio di venire a noia con una sovraesposizione. Sempre per questioni di riservatezza, alcuni genitori pubblicano le foto dei loro figli col viso nascosto da un emoticon. Una soluzione che, non solo probabilmente inutile, ma anche un po’ inquietante.
Un post è per sempre
Altra questione di grande importanza, e che spesso viene sottovalutata, è la permanenza dei social network. Ciò che appare su internet non viene cancellato mai, resterà sempre, quindi anche nel futuro, quando quello che oggi è un bambino domani sarà un adulto. Un adulto che si spera si costruirà una carriera professionale e una sua credibilità. Quando si pubblicano le foto dei propri figli, si inizia, in pratica, a costruire la loro prima reputazione social.
Un’ulteriore responsabilità unita a quelle che già distinguono il ruolo genitoriale. Per non parlare dei pericoli legati alla pedopornografia che la rete, anche se in maniera inconsapevole, ha nutrito. Chi pratica i social ricorda la “challenge” di qualche anno fa in cui veniva richiesta esplicitamente la pubblicazione di foto con i propri figli salvo poi scoprire, in un secondo momento, che si trattava di espedienti per nutrire i siti pedopornografici.
Quando a pubblicare le foto sono gli altri
Un’ultima riflessione, ma non meno importante, merita anche il caso in cui sono terzi a pubblicare le foto dei nostri figli. Non è raro trovare scuole pubbliche o associazioni sportive che pubblicano post per documentare le loro attività. La normativa vigente prevede che tali enti, prima di pubblicare le foto dei loro allievi, chiedano autorizzazione scritta da parte dei genitori. Lo stesso vale anche per i genitori di altri bambini che pubblicano foto in cui è visibile anche il proprio figlio.
In questo caso, chiedere il parere è, prima di tutto, una questione di buona educazione. Se non si viene consultati, si può chiedere la rimozione del post e anche denunciare il genitore in questione.