La fine delle ferie è uno dei periodi dell’anno più difficili da affrontare: riprendere con la routine quotidiana, affrontare il lavoro in ufficio e la palestra la sera fanno sentire da subito la nostalgia per la spensieratezza e la libertà delle vacanze. Cosa potrebbe peggiorare questo scenario?
La risposta arriva da una recente ricerca che Rentokil Initial, leader mondiale in disinfestazione e derattizzazione, ha commissionato a Doxa con l’obiettivo di indagare in modo approfondito sentimenti e comportamenti degli italiani in rapporto alla presenza di infestanti, in particolare nei luoghi frequentati abitualmente.
Dall’indagine è emerso come proprio uffici, bagni pubblici, palestre e mense aziendali possano diventare “posti da incubo” per molti italiani perché sono ambienti dove, dichiarano, è capitato spesso di imbattersi in insetti di varia natura. D’altra parte, è anche emerso che bagni pubblici, mezzi pubblici e spogliatoi di palestre e piscine sono i luoghi dove, secondo gli Italiani, è maggiormente elevato il rischio di contrarre malattie o infezioni a causa della scarsa igiene.
“Se si dice la parola ‘igiene’, la prima cosa a cui pensano gli Italiani è ‘salute’. Analizzando i dati raccolti nel corso dell’indagine, emerge come il concetto di salute si declini in differenti aree di attenzione. Il binomio igiene-salute viene prima di tutto associato alla ‘cura di sé’ per 7 intervistati su 10, seguita dalla ‘cura e sicurezza degli ambienti e de gli alimenti’, intesa come assenza di malattie/infezioni e contaminazioni/intossicazioni, per 6 italiani su 10; al terzo posto troviamo ‘l’assenza di parassiti o insetti’ per ben 4 persone su 10” – commenta Paolo Colombo, Research Manager Doxa. “Inoltre, se ‘l’assenza di parassiti o insetti’ viene associata al concetto di igiene come prima risposta solo dal 4% degli intervistati, quando si considera il totale delle risposte questo dato sale al 41%, a confermare il legame fra i due concetti nella percezione degli Italiani”.
Andando più a fondo nella ricerca, i dati rivelano che gli insetti striscianti come blatte e scarafaggi dominano la classifica degli “ospiti più sgraditi” con il 75% delle risposte, seguiti da ratti e topi (69%) e pulci e zecche (68%). Il primato di questi insetti si deve non solo al sentimento di disgusto che sono in grado di generare nel 63% degli italiani, ma soprattutto al fatto che la loro presenza è considerata sinonimo di scarsa igiene per il 71% degli intervistati, e quindi potenziali veicoli per la trasmissione di malattie e infezioni.
In generale, quasi la metà degli italiani (45%) presuppone di trovare insetti striscianti nei luoghi chiusi come uffici, bagni pubblici e palestre e, effettivamente, i dati confermano questa ipotesi: il 36% ha infatti dichiarato di averli incontrati in unbagno pubblico, il 24% in ufficio, il 21% in palestra e il 15% in mensa.
La palestra, in particolare, è uno degli ambienti dove non si è disposti a mostrare indulgenza rispetto a igiene e disinfestazione, come affermato dal 64% delle persone la cui prima reazione, immaginando di trovare una blatta o uno scarafaggio nello spogliatoio, sarebbe quella di andare via e non tornare mai più.
Decisamente più tollerati nei luoghi pubblici chiusi, invece, gli insetti volanti per un italiano su due, forse anche per una maggiore abitudine a trovarseli intorno: il 47% delle persone intervistate ha confermato di averli visti in ufficio, il 36% neibagni pubblici, il 30% in palestra e il 27% in mensa.
Per questi infestanti, inoltre, l’equazione “presenza di insetti=scarsa igiene” è meno forte e infatti zanzare, calabroni, api e vespe si trovano in fondo alla classifica, rispettivamente con il 6%, 4% e 3% delle risposte. Fanno invece eccezione le mosche con il 24%.
L’unico “rifugio” sembra essere la propria casa: in fatto di igiene, secondo 8 italiani su 10, la propria abitazione è il luogo sicuro per eccellenza, con un rischio di contrarre malattie e infezioni molto basso. Inoltre, la casa è l’ambiente dove gli italiani non vorrebbero mai trovare infestanti, con percentuali che vanno dal 72% per gli insetti volanti all’83% per gli insetti striscianti.