Un bando per promuovere il lavoro e le opportunità di sviluppo professionale e di carriera delle donne: a metà del suo percorso (i termini sono 29 giugno – 31 agosto), è stata ripresentata l’importanza di questo strumento, diretto alle donne tramite gli enti locali, dall’assessore regionale al Lavoro e Pari opportunità, Loredana Panariti, e dalla presidente della Commissione regionale pari opportunità (Crpo), Annamaria Poggioli, a Trieste, nella sala Tessitori del Consiglio regionale.
Il finanziamento, pari a 300mila euro, è stato pensato per domande di sostegno per progetti di azioni positive tesi a espandere l’accesso al lavoro, i percorsi di carriera e a incrementare le opportunità di formazione, qualificazione e riqualificazione professionale delle donne.
Tale linea di finanziamento, come detto rivolta agli enti locali, è stata rimodulata per il 2015 e, sulla base degli esiti delle passate esperienze, sono state introdotte alcune novità, fra cui la valorizzazione di progettualità che possono considerarsi “best practices” di territorio. La presidente Poggioli ha sottolineato come la Regione, con i bandi finanziati dalla legge n.23/1990, da vari anni coinvolga gli enti locali nei programmi che affrontano le condizioni di pieno accesso al lavoro delle donne.
L’assessore Panariti ha quindi affermato che si parla molto, oggi, del lavoro delle donne. Ne parlano soprattutto gli economisti – ha spiegato – facendoci riflettere su quanto sia un peccato sprecare i talenti delle donne, che risultano in media più e meglio istruite degli uomini, più flessibili, più innovative. Ne parlano i sociologi, perché le strutture familiari che rispecchiano il modello del “Male breadwinner” (quello in cui è prerogativa esclusiva dell’uomo provvedere al sostentamento, al “pane quotidiano” della famiglia) è superato e rischioso: una famiglia a doppio reddito ha un ammortizzatore in più in caso di crisi economica e disoccupazione. E ne parliamo tutti perché è largamente diffusa la convinzione che l’indipendenza economica è requisito essenziale per la parità.
La presenza di donne dirigenti nelle imprese – ha aggiunto – ristagna intorno a un modesto 15%. Il differenziale salariale e retributivo tra donne e uomini è ancora assai penalizzante per la componente femminile (che in media guadagna addirittura la metà di quello che guadagnano gli uomini per mansioni simili). In generale, rileviamo che la presenza delle donne nei posti di responsabilità è ancora troppo debole.
Nell’emanare il bando regionale “Azioni Positive“, vogliamo davvero provare a rimuovere almeno alcuni degli ostacoli diretti e indiretti che di fatto impediscono la partecipazione paritaria delle donne al mercato del lavoro e alla vita economica del territorio. Favorendo un riequilibrio tra i generi e il superamento di posizioni di svantaggio nelle opportunità di inserimento, crescita, avanzamento e successo professionale delle donne. Questa è la sfida nella quale ci piace coinvolgere gli Enti Locali, cui il bando è diretto.
La Commissione pari opportunità – ha specificato poi la presidente Poggioli – interviene su progetti degli Enti locali utili a educare e orientare la formazione professionale delle donne e a promuovere misure per garantire loro pari opportunità nel lavoro e negli avanzamenti di carriera per aumentare l’occupazione femminile. Il bando per le Azioni positive, appena pubblicato dalla Direzione regionale che si occupa di lavoro e pari opportunità, esce quindi in un contesto difficile e proprio per questo si pone come una risposta concreta per mettere in circolo fattori di positività sui territori.
I Comuni – ha aggiunto la Poggioli – sono chiamati a partecipare al bando con progetti mirati, costruiti per introdurre soluzioni o tematiche innovative e ridurre posizioni di svantaggio che allontanano le donne dal mondo del lavoro. La Crpo, in particolare il Gruppo coordinato da Roberta Corbellini, ha voluto elaborare anche un documento dove si potranno trovare riflessioni sulla materia e sui provvedimenti denominati azioni positive, con alcuni esempi e una serie di materiali che potranno agevolare chi stenderà i progetti.