Il Pd sembra non riuscire a rialzarsi. Criteri di scelta ballerini, pochissima coerenza. Sinistra Critica abbandona De Luca ed appoggia Paolo Ferrero candidato alle regionali con Rifondazione Comunista
Sinistra Critica dopo un primissimo schieramento con De Luca scappa via e si unisce a Rifondazione Comunista appoggiando così Paolo Ferrero in corsa per la poltrona reale a Palazzo Santa Lucia. Il sindaco Il segretario nazionale del Prc è il quarto candidato che va ad affiancare i citati e stra-citati Vincenzo De Luca e Stefano Caldoro, e il grillino Roberto Fico. Chiare le sue motivazioni nell’esprimere la sua candidatura:« De Luca non è un candidato di sinistra, invece in Campania c’è bisogno di sinistra». La sinistra di cui parla Ferrero è, come lui stesso ha spiegato, una sinistra di classe, con le radici nel passato e proiettata verso il futuro, in grado di capire il tempo e leggerne i cambiamenti, interpretarli e trovare ogni giorno nuove forma di lotta contro il capitalismo, il patriarcato per il lavoro e la dignità degli uomini. «Una sinistra di popolo capace di parlare a tutti e non rinchiusa nelle sue sedi. Una sinistra che sappia fare scelte coraggiose e chiare». Il cambiamento da “alleati” dello sceriffo De Luca a suoi avversari politici rappresenta un segnale importante perché finalmente si ha l’impressione, dice Ferrero,  che a sinistra si stia costruendo un unico soggetto politico dei comunisti e dei lavoratori, che si rinnova nelle sue forme e nelle sue classi dirigenti. Questa mattina è prevista una conferenza stampa alle 11.30 in cui gli esponenti di Sinistra Critica cercheranno di fornire delucidazioni sui motivi che hanno portato il partito a non appoggiare più “il candidato della gente comune” De Luca. Così il Partito Democratico marcia ancora in piena crisi: oltre alla scissione di Sinistra Critica, ha suscitato polemiche anche la candidatura di Giandomenico Giordano, ritenuto colpevole assieme agli altri candidati di non rispecchiare la rappresentanza de facto sull’intero territorio irpino. Le più grandi critiche sono quasi sempre mosse dalla corrente filobersaniana “Territori e Nuove Generazioni” che, dopo l’esclusione dell’attuale sindaco di Lioni, Rodolfo Salzarulo, dalla candidatura, ha sottolineato che Vanda Grassi, Rosa D’Amelio, Donato Pennetta, Franco Vittoria e l’ultimo appena candidato Giandomenico Giordano non rappresentano la voce del partito e degli iscritti. Un atto di protesta proviene anche da Ariano Irpino. Pasqualino Molinaro si è dimesso dall’incarico di segretario del circolo di Ariano Irpino del Pd per l’esclusione appunto dalle candidature di Andrea Covotta, espressione della valle dell’Ufita, inizialmente candidato papabile: «le mie dimissioni rappresentano un forte atto di protesta; chi ha fatto queste scelte si assuma le proprie responsabilità e non le scarichi sui territori; non sarò complice di questo scippo». Intanto il candidato regionale Vanda Grassi, sindaco di Montefalcione, con il suo slogan “Con te un’Irpinia che conta” aprirà la sua campagna elettorale domani 24 gennaio alle ore 18.00 inaugurando la sede del comitato elettorale in Piazza Libertà ad Avellino.
Fioravante Conte