Gli autovelox in Italia sono tra gli oggetti più odiati e amati al tempo stesso. Chi li vede come un limite alla propria libertà, chi come un baluardo della sicurezza sulle strade. C’è poi un terzo gruppo che li considera solo un modo per le amministrazioni comunali di fare cassa. E’ a quest’ultimo gruppo che appartiene, tra gli altri, il famigerato “Fleximan”: l’uomo che distrugge gli autovelox. In pochi mesi ha fatto una vera strage in Veneto e sembra stia facendo proseliti in altre regioni non solo settentrionali.
Una strage di autovelox
Il fenomeno sarebbe iniziato otto mesi fa in Veneto ma è balzato agli onori delle cronache solo da una settimana a questa parte. Un uomo, o forse due, taglia i pali degli autovelox situati sulle strade extraurbane con l’ausilio di un flex. Da qui il nome “Fleximan“. In un lampo sui social sono apparsi meme che raffigurano Fleximan come un supereroe stile Marvel e mentre ci si chiede chi sia e la polizia sta indagando, in Veneto sono stati divelti ben 15 autovelox. Come spesso accade, il supereroe/vandalo ha trovato presto persone che hanno voluto emularlo anche se senza il suo “tocco”. Dal Piemonte alla Liguria, fino ad arrivare in Puglia, altri autovelox sono stati messi fuori uso con modalità diverse: sganciati, gettati in corsi d’acqua.
Fleximan: supereroe o vandalo?
Le “gesta” di Fleximan, dicevamo, hanno catalizzato l’attenzione del popolo dei social. A ben vedere il personaggio ha tutte le carte in regola per diventare social. La sua identità è avvolta dal mistero, compie atti estremi che possono essere osannati o condannati, è divisivo quanto basta. La schiera dei commentatori, com’è facile immaginare, si è equamente divisa tra sostenitori e denigratori.
I primi vedono in questi atti un gesto di ribellione alle politiche dei comuni volte solo a fare cassa. I secondi ricordano l’importanza dei rilevatori di velocità per la sicurezza stradale.
Gli autovelox in Italia
In Italia, secondo dati diffusi dalle forze dell’ordine nel 2021, ci sono 11.130 autovelox. La rete del controllo della velocità nel nostro Paese comprende anche sistemi di rilevamento mobili, telecamere ai semafori e agli incroci per un totale di 14.297 dispositivi. Un numero altissimo se messo a confronto con quello dei dispositivi presenti negli altri Paesi europei. Per avere un’idea, basta dire che nel Regno Unito ce ne sono 7.700, in Germania 4.700, in Francia 3.780 e 1.390 in Spagna.
Nel 2022 i Comuni hanno incassato dalle multe per eccesso di velocità 75.891.968 contro i 46.921.290 dell’anno precedente. Firenze il Comune che ha riscosso di più (23,2 milioni), mentre Milano ha incassato poco meno di 13 milioni, Genova 10,7 milioni e Roma 6,1 milioni. Ultima classificata la città di Napoli con un incasso pari a 18.700 euro.
Di contro, nei primi nove mesi del 2023, il numero dei morti in seguito a incidenti stradali è diminuito del 9,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quello dei feriti è sceso del 2,5%. Numeri che confermano, anche se con una certa frenata, il trend migliorativo registrato tra il 2010 e il 2019. In questo lasso di tempo i decessi per incidente stradale sono calati del 23%.