La presidenza rumena del Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto oggi un accordo provvisorio sul regolamento che istituisce l’Autorità europea del lavoro. L’obiettivo di questo nuovo organismo è sostenere gli Stati membri nell’attuazione degli atti giuridici dell’UE nei settori della mobilità dei lavoratori in tutta l’Unione e del coordinamento della sicurezza sociale.
Autorità europea del lavoro: la mobilità transfrontaliera dei lavoratori
L’Autorità fornirà inoltre ai lavoratori e ai datori di lavoro informazioni su aspetti complessi della mobilità transfrontaliera dei lavoratori. L’accordo sarà ora sottoposto ai rappresentanti degli Stati membri, in sede di Consiglio dell’UE, per approvazione. “Questo accordo è un ulteriore passo importante per garantire il buon funzionamento del mercato del lavoro dell’UE. L’Autorità fornirà assistenza fondamentale alle amministrazioni nazionali nell’attuazione della legislazione pertinente dell’Unione. Allo stesso tempo gli Stati membri parteciperanno alle attività dell’Autorità solo su base volontaria.” ha dichiarato Marius-Constantin Budăi, ministro rumeno del lavoro e della giustizia sociale
Una volta adottato, il regolamento disciplinerà le seguenti attività principali del nuovo organismo:
- agevolare l’accesso alle informazioni riguardanti i diritti e gli obblighi nei casi di mobilità transfrontaliera per i lavoratori, i datori di lavoro e le amministrazioni nazionali
- favorire il coordinamento tra gli Stati membri ai fini dell’applicazione transfrontaliera della pertinente normativa dell’Unione, anche mediante ispezioni concertate e congiunte
- sostenere la cooperazione tra gli Stati membri nella lotta al lavoro non dichiarato
- sostenere le autorità degli Stati membri nel trovare soluzioni nei casi di controversie transfrontaliere
Il futuro regolamento prevede una procedura di mediazione in due fasi: la prima fase vedrà coinvolti un mediatore dell’Autorità europea del lavoro e rappresentanti degli Stati membri interessati e potrebbe concludersi con la formulazione di un parere non vincolante. In caso non si trovi una soluzione, gli Stati membri interessati possono convenire di ricorrere alla seconda fase della mediazione, ispirata al comitato di conciliazione della commissione amministrativa per il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. Se una controversia riguarda il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale, qualsiasi Stato membro interessato può chiedere che il caso sia deferito alla commissione amministrativa. Anche la commissione amministrativa può presentare la stessa richiesta, in accordo con lo Stato membro interessato.
L’Autorità europea del lavoro riunirà i compiti tecnici e operativi di vari organismi esistenti dell’UE (l’ufficio europeo di coordinamento della rete EURES, il comitato tecnico sulla libera circolazione dei lavoratori, il comitato di esperti sul distacco dei lavoratori e la piattaforma europea per la lotta al lavoro non dichiarato), con l’obiettivo di istituire una struttura permanente che garantisca continuità e una capacità di risposta rapida e di conseguire risultati migliori e più efficienti grazie a una cooperazione rafforzata.
La sede dell’Autorità europea del lavoro sarà decisa dopo l’adozione dell’atto legislativo.
Autorità europea del lavoro: informaizoni generali e prossime tappe
Il 13 marzo 2018 la Commissione ha presentato la sua proposta. Il 6 dicembre 2018 il Consiglio ha adottato la sua posizione, sulla base della quale sono stati avviati i negoziati con il Parlamento europeo. L’accordo provvisorio sarà ora esaminato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio, che lo deve approvare. Il voto formale in seno al Consiglio e al Parlamento europeo seguirà in una fase successiva.