Arte censurata? I nudi d’autore presenti nei musei dell’Austria sono diventati ospiti indesiderati per i social network tanto da costringere l’ente del turismo viennese ad aprire un profilo Onlyfans per poter mostrare su internet le opere di Klimt ma non solo.
L’Austria costretta ad aprire un profilo Onlyfans per i nudi d’autore dei suoi musei
Letta così sembra una barzelletta eppure quella dell’ente del turismo viennese è solo l’ultima drastica soluzione ad un problema che da anni colpisce i musei austriaci. Una situazione che colpisce proprio quella Vienna che dal 1898 aveva portato una ventata di aria fresca nel mondo dell’arte andando a sdoganare la figura femminile nei dipinti. Opere che arrivavano direttamente dalle menti e dalle mani di grandi artisti come Gustav Klimt e le sue donne sensuali oppure Egon Schiele ed i suoi ritratti ambigui.
Le “cenusure” dei social?
Proprio quella Austria e quella Vienna che non possono mostrare al mondo tramite i social queste opere d’arte di livello mondiale. Facendo un piccolo “excursus storico” a ritroso nel tempo, possiamo partire da luglio di quest’anno quando l’account TikTok del Museo Albertina è stato prima sospeso e poi definitivamente bloccato con l’accusa di aver mostrato un seno femminile che in realtà proveniva dalle opere del fotografo giapponese Nobuyoshi Araki.
Passando al 2019, Instagram decise che un dipinto dell’artista Peter Paul Rubens aveva violato gli standard della community della piattaforma. Regole di Instagram che proibiscono qualsiasi tipologia di nudità, anche quelle di “natura artistica o creativa”.
Anche il Leopold Museum ha avuto enormi difficoltà nel promuovere la sua collezione di nudi di Schiele visto che queste campagne sono state fermate in Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Infine, un breve video con all’interno un dipinto Liebespaar di Koloman Moser, realizzato per celebrare il ventesimo anniversario del Leopold, è stato rifiutato da Facebook e Instagram. Motivazione? “Potenzialmente pornografico”.
Il canale OnlyFans
Eccoci, quindi, alla decisione drastica: aprire un canale OnlyFans. Helena Hartlauer, portavoce dell’ente viennese per il Turismo, ha spiegato che per la città è stato “praticamente impossibile” utilizzare opere d’arte con nudi. Una situazione davvero paradossale.