Se l’attuale crisi energetica e climatica ci sta portando a soluzioni all’apparenza atipiche, l’Austerity degli anni 70 è un periodo storico al quale guardare con una attenzione tutta nuova.
Che cos’è l’austerity?
Con Austerity andiamo ad indicare un periodo storico che va dal 1973 fino al 1974 dove i paese occidentali ed i loro governi sono stati costretti ad emettere leggi atte al risparmio energetico. Una situazione di grande emergenza che doveva rispondere alle dirette conseguenze della crisi petrolifera del 1973.
Un anno che fece passare in maniera repentina e brusca l’Italia dal boom economico ad una situazione totalmente opposta fatta di negozi chiusi prima, nessun gita fuori porta e tante altre azioni che un po’ ci fanno riflettere e fare paragoni con l’attuale situazione dovuta alla Guerra in Ucraina.
Perché negli anni 70 ci fu l’austerity?
Quando il mondo si godeva la musica dei Pink Floyd con The Dark Side of the Moon oppure l’ultimo film del maestro Fellini “Amarcord”, l’austerity fece il suo ingresso in punta di piedi ma con effetti devastanti nelle case dei paesi occidentali. La data che potremmo definire come “origine di tutti” è il 6 Ottobre del 1973, giorno in cui Egitto e Siria decidono di attaccare Israele. La giornata non è scelta a caso visto che si tratta della giornata dello Yom Kippur ovvero una delle più importanti feste religiose ebraiche.
Dal quel giorno e fino al 25 ottobre di quello stesso anno, il mondo assisterà alla famigerata guerra del Kippur. I paesi arabi all’interno dell’OPEC (Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio) decisero di dare sostegno a Egitto e Siria. Lo fecero nel modo più duro possibile e senza l’uso di armi. L’OPEC aumentò in maniera robusta il prezzo dei barili di petrolio che passarono dai 3 ai 12 dollari al barile ma soprattutto pose l’embargo per l’esportazione del petrolio verso i paesi maggiormente filo-israeliani tra cui anche l’Italia.
Quanto durò l’austerity?
L’austerity durò fino al 1974. Fu un inverno atipico per gli occidentali ma anche per gli italiani. Il cambio repentino di abitudini e modo di vivere costrinse l’intero paese a cambiare totalmente. La vita non era più la stessa dello sfavillante boom economico e per un anno la situazione si ribaltò. Dal 1974 in poi, l’austerity fece spazio a tutt’altro. Iniziarono a farsi largo nuove tecnologie, nuovi modi di pensare ed intendere la vita. Iniziò un’era che cambiò nuovamente “le carte in tavola” perché stavano per entrare in scena i favolosi anni 80.
Quali provvedimenti furono presi in Italia contro l’austerity?
Furono moltissimi i provvedimenti che l’Italia prese contro l’austerity. Tutte con l’obiettivo unico di abbassare i costi dell’energia e soprattutto in nome del risparmio energetico. Misure che toccarono tutti, nessuno escluso. Il primo esempio che viene alla mente è quello del divieto di circolazione per le auto nel fine settimana. Potevano scendere in strada solo i mezzi di soccorso, le forze dell’ordine ed i mezzi pubblici. Insomma, nessuna gita fuoriporta con l’auto ma gli italiani iniziarono a scoprire le piccole gite senza l’uso della propria vettura.
Altro esempio importante è quello degli orari di chiusura di negozi ed uffici pubblici che furono tutti sensibilmente anticipati. La benzina poteva essere fatta solo fino alle ore 12 del sabato perché poi le stazioni di servizio dovevano chiudere. Sempre in nome del risparmio della benzina entrarono in vigore nuovi limiti di velocità dove nelle strade extraurbane il limite era di 100 km/h mentre nelle autostrade di 120. Una situazione che toccò anche gli uomini della politica italiana. L’austerity “appiedò” anche ministri, sottosegretari, parlamentari ed addirittura il presidente della Repubblica ovvero Giovanni Leone.
La guerra durò poco e l’embargo nel giro di qualche mese sparì ma gli italiani mai dimenticarono l’inverno del 1974 perché le conseguenze di quella guerra all’apparenza così lontana furono a dir poco devastanti per l’intera economia.