Le esportazioni di formaggi e latticini italiani all’estero in quantità sono aumentate dell’8 per cento per effetto della reputazione di alta qualità conquistata a livello internazionale. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa al primo semestre del 2015 divulgata in occasione di Cheese 2015 organizzata da Slow Food e città di Brà. Circa i ¾ della produzione esportata sono destinati al mercato comunitario dove – sottolinea la Coldiretti – si registra un incremento del 10 per cento con addirittura un leggero aumento del 2 per cento anche a casa dei tradizionali concorrenti francesi. Fuori dall’Europa – precisa la Coldiretti – i principali acquirenti sono gli Stati Uniti dove l’incremento è stato del 18 per cento ma le produzioni nostrane vanno forte anche in Cina (+39 per cento).
Il vantaggio tricolore sulla Francia è ancora piu’ eclatante – sostiene la Coldiretti – se si considerano le quantità, con la produzione di formaggi a denominazione di origine italiano che è vicina a 500 milioni di chili, praticamente il doppio di quella realizzata dai cugini d’oltralpe. E lo schiaffo brucia ancora di piu’ se si considera che a fronte dell’aumento delle esportazioni di formaggi italiani in Francia, quelle dei formaggi francesi in Italia sono in leggero calo nel primo semestre del 2015
La lettera di “diffida” della Commissione Europea sull’infrazione n.4170 – continua la Coldiretti – vuole imporre all’Italia di produrre “formaggi senza latte” ottenuti con la polvere con il rischio di far sparire 487 formaggi tradizionali censiti dalle Regioni italiane ottenuti secondo metodi mantenuti inalterati nel tempo da generazioni. Una eventualità contro la quale ha preso posizione lo stesso primo Ministro Matteo Renzi che ha adottato simbolicamente i formaggi italiani nel corso della giornata dell’agricoltura italiana promossa dalla Coldiretti ad Expo.