La ripresa dell’industria non arriva nei campi dove si registra una profonda deflazione con quotazioni in calo del 9% a settembre rispetto allo stesso periodo della scorso anno. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti relativa ai dati Istat della produzione industriale sulla base delle rilevazione dei prezzi agricoli dell’Ismea.
I prezzi dei prodotti agricoli mostrano cali che vanno dal 28% per l’olio extra vergine d’oliva al 19% per i cereali fino al 9% per latte e formaggi molli, semiduri e fusi.
I risultati positivi della produzione industriale devono ora trasferirsi alle imprese agricole dove la deflazione ha effetti devastanti con quotazioni sono al di sotto dei costi di produzione in numerosi settori, dal grano al latte, che subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perché vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta.
A rischio è il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy, ma anche un sistema produttivo sostenibile che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione.