Nei primi 10 mesi dell’anno si sono raggiunte ben 937 milioni di ore di CIG (Cassa integrazione Guadagni). A riferire i dati ci ha pensato l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale: ben 118 milioni le ore richieste nel mese di ottobre, con un incremento del 19,3% rispetto allo scorso anno e del 22,4% rispetto a settembre.
CIGO, CIGS, CIG IN DEROGA. La cassa integrazione guadagni è uno dei principali ammortizzatori sociali previsti dal nostro ordinamento, una forma di sostegno al reddito, cioè, per quei lavoratori che restano senza retribuzione. Essa consiste, in linea di massima, nel versamento da parte dell’INPS di una somma di denaro in favore di quei lavoratori che hanno visto decrescere la loro retribuzione per effetto di una riduzione o di una radicale sospensione dell’attività lavorativa dovuta a molteplici cause. Possiamo distinguere, in base ai diversi presupposti e soggetti che ne beneficiano, tra cassa integrazione guadagni ordinaria (CIGO), straordinaria (CIGS) e in deroga. LA CIGO è volta a sostituire o integrare lo stipendio dei lavoratori dei comparti industriali ed edili che hanno subito una sospensione o una riduzione dell’attività lavorativa dovuta a situazioni temporanee del mercato, eventi temporanei che esulano dalla responsabilità sia il datore che i lavoratori (incluse intemperie stagionali). In questi casi l’Inps interviene con un’indennità pari all’80% della retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore durante le normali ore di lavoro, sempre però nel limite delle 40 ore settimanali e nel rispetto dei contratti collettivi di categoria che fissano il numero massimo di settimane di indennità spettanti. Per la CIGS è prevista la stessa misura economica ma cambia il presupposto in base al quale questo beneficio può essere concesso. Infatti, a differenza della CIG ordinaria che fa riferimento a situazioni di mercato temporanee, quella straordinaria può essere concessa in presenza di presupposti eccezionali quali: la ristrutturazione e la riconversione dell’attività aziendale, la crisi aziendale a livello di settore o di territorio e le c.d. procedure concorsuali come il fallimento, la liquidazione coatta amministrativa, l’amministrazione straordinaria, ecc.
Altra condizione importante per la CIGS che viene finanziata dal ministero del Welfare in base a una specifica domanda, è che l’azienda (edile, industriale, artigiana, commerciale con più di 50 dipendenti, di viaggio con più di 15 dipendenti e di trasporto aereo)deve aver occupato più di 15 dipendenti nel semestre precedente alla domanda. La CIGS non può comunque superare i 36 mesi nell’arco di un quinquennio per ciascuna unità produttiva e deve contemplare un apposito programma con cui l’impresa deve scegliere, in accordo con i sindacati, i criteri di sospensione e rotazione dei lavoratori.
La Cassa Integrazione Guadagni in deroga è così chiamata perché riferita a quei lavoratori che non potrebbero accedere ai benefici della cassa integrazione guadagni, in riferimento ad aziende che operano in determinate aree regionali o in specifici settori produttivi grazie ad appositi accordi governativi. Anche qui i criteri di determinazione dell’indennità restano invariati mentre per la durata questa conincide col limite di 36 mesi nell’arco di un quinquennio previsto per la CIG straordinaria.
Ultimamente si è assistito ad un aumento significativo del ricorso alla cassa straordinaria e in deroga da parte delle imprese, a discapito della Cigo. È questo il segnale di una crisi duratura? Di certo la situazione economica e produttiva del Paese non è delle migliori. A detta dei sindacati siamo in presenza di un vero processo di deindustrializzazione rispetto al quale bisogna reagire e anche alla svelta.