Restare sempre vigili! Questa è la parola d’ordine per salvarsi dalle grinfie di questo “spirito impuro”! Sì, perché il Vodjanoj come il Lesij, è un diavoletto della mitologia slava che ricorre spesso nelle storie e nelle leggende dei contadini. Vive negli stagni, nei laghi e nei fiumi anche se la sua vera dimora è tra i canneti.
I contadini lo temono molto. Quando il fiume straripa per la piena causata dal disgelo o per le lunghe piogge torrenziali e l’acqua distrugge ponti, argini e mulini, i contadini pensano che i Vodjanye siano brilli e che in preda all’alcool abbiano distrutto tutti gli ostacoli incontranti sul loro cammino!
Ma qual è il suo vero aspetto? Assume le sembianze di un vecchio? Si presenta giovane e bello? Beh, non è facile individuarlo perché spesso si trasforma in un luccio, ma se decide di mostrarsi come il “diavolo l’ha fatto”, allora incrocerete un uomo dalla barba lunga e viscida, la pancia gonfia il volto tumefatto dall’alcool! E’ considerato il sovrano delle acque e ha il controllo dei pesci, delle tempeste e degli uragani. Ma non pensate che se ne stia sempre buono tra i suoi canneti, tutt’altro! A volte ha bisogno di uscire allo scoperto perché gli serve l’aiuto dell’uomo, specialmente quando la moglie deve partorire (che può essere tanto una rusalka quanto una povera sventurata caduta nel fiume). In questo caso il Vodjanoj, essendo uno spirito maligno, è in grado di trasformarsi e di confondersi tra la gente, ma se avete buon occhio lo riconoscerete subito: dalla falda sinistra gli gocciola acqua in gran quantità, dove si siede lì resta bagnato e se comincia a toccarsi i capelli, viene giù subito una quantità inaspettata di acqua! E’ lui, state all’erta!
Pietà per il destino delle donne che cadono in acqua. Dalla condizione di annegate non si esce. Chi cade in acqua diventa proprietà del Vodjanoj e non potrà più tornare tra i suoi cari, ecco perché tra le superstizioni popolari c’è il divieto di prestare soccorso a chi sta annegando! Significherebbe mettersi contro il Vodjanoj. Ora quel corpo è il suo! Ma lo spirito maligno non si accontenta solo delle persone annegate, molte se le va a cercare. Il Vodjanoj infatti annega chi dimentica di fare il segno della croce prima di entrare in acqua o chi fa il bagno in un’ora proibita, ad esempio dopo il tramonto o a mezzanotte. Anche Turgenev ce lo ricorda, e nelle sue Memorie di un cacciatore racconta di un ragazzo che decide di andare a prendere un secchio d’acqua al fiume e di come i suoi amici provino a metterlo in guardia:
“Sta’ attento a non cadere nel fiume!, gli gridò dietro Il’juša.
– Perché dovrebbe cadere? – disse Fed’ja, – Starà attento.
– Si starà attento. Può accadere di tutto: si piega, si mette ad attingere l’acqua e il Vodjanoj gli prende la mano e lo tira a sé.
Poi gli altri dicono: il ragazzo è caduto nell’acqua ..Macchè caduto!”.
foto su Mitologia slava in www.sguardoadest.it
Fonti:
Turgenev, Memorie di un cacciatore, ed. Garzanti, cit., pag. 103;
Slovar’ slavjanskoj mifologij, Russkij Kupez, 1995