Attentato via Rasella, la “sgrammaticatura” del Presidente del Senato, come è stata definita dal Capo del Governo. Uno “strafalcione” che, però, forse cela qualcosa di più ampio e che ha a che fare con la voglia di riscrivere la storia. Quei momenti storici che hanno a che fare con il ventennio fascista.
da Wikipedia
L’attentato di via Rasella fu un’azione della Resistenza romana condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP), unità partigiane del Partito Comunista Italiano, contro un reparto delle forze d’occupazione tedesche, l’11ª Compagnia del III Battaglione del Polizeiregiment “Bozen”, appartenente alla Ordnungspolizei (polizia d’ordine) e composto da reclute altoatesine. Fu il più sanguinoso e clamoroso attentato urbano antitedesco in tutta l’Europa occidentale.
Attentato via Rasella e le ‘libere interpretazioni’ odierne
Divisivo sempre il discrimine della trattazione di tutto ciò che riguarda il Fascismo. Quel triste periodo storico che in Italia è ancora un nervo scoperto per gran parte delle forze politiche. Ancora la contrapposizione destra/sinistra su una tematica che oggi dovrebbe solo essere considerata come un momento storico acclarato? Quando si potrà fare un passo avanti ed avere una destra, che peraltro vuole essere considerata moderna e contemporanea, che disconosce quell’eredità?
Tra poco sarà il 25 aprile, rivivremo lo stesso copione?
Intervista a cura di Serena Bonvisio