(Adnkronos) – Il tetto dal quale Thomas Matthew Crooks ha sparato all’ex presidente Donald Trump era stato valutato dal Secret Service come ”potenzialmente vulnerabile” nei giorni precedenti il comizio del candidato repubblicano. Lo rende noto la Nbc citando in esclusiva due sue fonti. L’edificio, di proprietà di una società di ricerca sul vetro, si trova vicino al Butler Farm Show, un luogo all’aperto a Butler, in Pennsylvania. I servizi segreti erano a conoscenza dei rischi ad esso associati, hanno detto le fonti.
“Qualcuno avrebbe dovuto essere sul tetto o mettere in sicurezza l’edificio in modo che nessuno potesse salirci”, ha detto una delle fonti, un ex agente dei Secret Service che era a conoscenza della pianificazione. Nonostante queste preoccupazioni, capire come l’uomo armato sia salito sul tetto è una questione centrale per gli investigatori che stanno indagando su come un aggressore solitario sia riuscito a sparare a Trump durante l’evento della campagna elettorale. Il Congresso indaga proprio sulle responsabilità del Secret Service. Sia alla Camera dei Rappresentanti che al Senato si è già cominciato a raccogliere informazioni, documenti e testimonianze, su quanto è accaduto sabato a Butler, sulle falle della sicurezza e sulle misure che dovranno essere adottate in futuro per garantire la sicurezza dei candidati alle elezioni presidenziali.
Le analisi del Secret Service alla Camera
Il presidente della Commissione controllo della Camera, James Comer, ha convocato per una audizione il direttore del Secret Service, Kimberly Cheatle, che nei prossimi giorni comparirà di fronte alla Commissione. Il Presidente della Commissione per la sicurezza interna della Camera, Mark Green, ha chiesto dal canto suo i documenti, dettagli e un briefing sulle misure di sicurezza adottate per il comizio di Trump a Butler, denunciando, in una lettera di tre pagine, “le gravi preoccupazioni per come un assalitore sia stato in grado di arrivare a un tetto da cui Trump era sulla linea di tiro”. Il presidente della Commissione per la sicurezza interna del Senato, Gary Peters, ha invece annunciato una inchiesta separata sull’attentato. Ieri era previsto un suo colloquio con il segretario della Sicurezza interna, Alejandro Mayorkas.
Ci sarà poi un briefing da parte del dipartimento allo staff della Commissione. Ai deputati repubblicati è stato detto dal cerimoniale della Camera che possono, se lo ritengono necessario, chiedere un rafforzamento della sicurezza nei loro distretti e che alla convention del partito a Milwaukee la sicurezza sarà aumentata. Lo ‘speaker’ della Camera Mike Johnson si è rivolto sia a repubblicani che democratici per chiedere di abbassare i toni. E ai democratici in particolare di evitare la retorica secondo cui una vittoria di Trump alle elezioni di novembre costituirebbe “la fine della democrazia” o “una emergenza nazionale”. Il Secret Service ha collaborato con le forze dell’ordine locali per mantenere la sicurezza dell’evento, comprese squadre di cecchini posizionate sui tetti per identificare ed eliminare le minacce, ha affermato il portavoce del Secret Service Anthony Guglielmi.
La dislocazione della polizia
Ma nessun agente è stato dislocato nell’edificio utilizzato dal ventenne della Pennsylvania, al di fuori del perimetro di sicurezza dell’evento, ma a soli 148 metri dal palco, entro il raggio di un fucile semiautomatico come quello che l’uomo armato portava con sé. Il Secret Service aveva designato quel tetto come sotto la giurisdizione delle forze dell’ordine locali, una pratica comune per proteggere i raduni all’aperto, ha detto Guglielmi. Il procuratore distrettuale della contea di Butler Richard Goldinger ha detto che il suo ufficio mantiene una squadra di Emergency Services Unit, che ha schierato quattro squadre di cecchini e quattro “squadre di risposta rapida” al raduno. Ma ha detto che gli agenti del Secret Service erano responsabili della sicurezza all’esterno del luogo.
“Si sono incontrati la settimana prima. Il Secret Service gestiva il raduno. Erano loro a indicare chi faceva cosa”, ha detto Goldinger. “Nella gerarchia di comando, erano in cima, erano il numero 1”, ha aggiunto. Goldinger ha spiegato che il comandante dell’Emergency Services Unit gli ha detto che non era responsabile della messa in sicurezza delle aree esterne alla sede. “Per me, l’intera faccenda è sotto la giurisdizione del Secret Service”, ha detto. ”La mia domanda è: come ha fatto ad arrivare su quel tetto senza essere scoperto?”, ha detto Anthony Cangelosi, un ex agente dei Secret Service che ha lavorato alla protezione dei candidati presidenziali, tra cui John Kerry nel 2004. “Non mi piace fare supposizioni, ma sembra che siano stati commessi alcuni errori e che tutto ciò fosse evitabile”, ha affermato Cangelosi, ora docente presso il John Jay College of Criminal Justice di New York.
L’importanza della pianificazione
Il lavoro del Secret Service su eventi come quello di sabato inizia con una pianificazione anticipata, l’impostazione di un perimetro di sicurezza e il posizionamento di team a terra e sui tetti, spesso in collaborazione con le forze dell’ordine locali. Gli schieramenti a terra includono un team di contrattacco e il personale sui tetti include squadre di cecchini anti-attacco. Guglielmi, portavoce del Secret Service, ha detto che l’agenzia aveva due dei suoi agenti di contrattacco all’evento e aveva anche schierato due squadre di cecchini. Altre due unità di sicurezza necessarie per l’evento erano gestite da agenzie di polizia locali, ha detto Guglielmi. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden dovrebbe rimuovere dall’incarico Kimberly Cheatle. Lo chiede l’analista della Cnn per la sicurezza nazionale Juliette Kayyem dopo l’attentato a Donald Trump. “Avevano essenzialmente un solo lavoro e hanno fallito”, ha detto Kayyem.
“Se questa agenzia vuole andare avanti, le persone devono pagare le conseguenze” dei loro fallimenti, ha aggiunto. Prima di prendere il posto che era di James Murray, Cheatle è stata direttore senior presso la PepsiCo North America e si occupava di strutture, personale e continuità aziendale. Kayyem, che ha ricoperto il ruolo di vice segretario per gli affari intergovernativi presso il Dipartimento per la sicurezza interna durante l’Amministrazione Obama, ha affermato che restano molte domande senza risposta sulla preparazione e la risposta del Secret Service all’attentato a Trump. Tra queste, perché il tetto su cui si trovava l’uomo armato non era sicuro? E perché gli agenti non hanno portato via in modo rapido l’ex presidente, come dimostrano le immagini di Trump che si rivolge alla folla alzando il pugno o ancora prima che cerca le sue scarpe? —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)