(Adnkronos) – “Lei è piena di m… oggi. Vuole usare questi 5 minuti per firmare la sua lettera di dimissioni?”. Kimberly Cheatle, direttrice del Secret Service, ‘torchiata’ dall’House Oversight Committee, il comitato investigativo della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. L’audizione sulla fallimentare gestione della sicurezza nel comizio in cui è stato ferito Donald Trump è una via crucis di 4 ore e mezza per Cheatle, che respinge le richieste di dimissioni e fa muro davanti alle domande dei deputati, repubblicani e democratici.
“Lei è piena di m… oggi, è totalmente disonesta”, l’attacco durissimo della deputata Nancy Mace. Cheatle si è trincerata più volte dietro la risposta che ha fatto riferimento all’indagine in corso. Non solo i repubblicani, ma anche i democratici hanno espresso più volte frustrazione per le risposte evasive della direttrice del Secret Service. “Lei non rende facile il nostro compito”, è esplosa la democratica Shontel Brown di fronte alle tante domande lasciate senza risposta da Cheatle, che si è ripetutamente trincerata dietro la formula dell’indagine in corso. “Sono passati 10 giorni dal tentato assassinio di ex presidente degli Stati Uniti, a prescindere dal partito ci devono essere risposte”, le ha fatto eco l’esponente della sinistra dem Alexandria Ocasio-Cortez che ha definito “semplicemente non accettabile” la mancanza di risposte che sta costringendo il Congresso a “volare al buio”.
Attentato a Trump: capo del Secret Service ‘torchiato’
A far indispettire i deputati è stato il fatto che Cheatle non ha risposto alla domanda sul perché non fosse stato posizionato un agente sul tetto scelto dall’attentatore – “stiamo ancora valutando il processo e le decisioni prese” – e neanche a quella sul perché il comizio sia continuato anche se persone del pubblico avevano denunciato la presenza di Thomas Matthew Crooks sul tetto. “Stiamo ancora controllando le comunicazioni” per determinare “quando l’informazione sulla persona sospetta sia stata passata al personale del Secret Service”.
In apertura dell’audizione, la direttrice del Secret Service ha ammesso comunque che il 13 luglio il corpo ha “fallito” la sua missione, e si assunta “la piena responsabilità degli errori”. Ma ha ribadito di non avere intenzione di cedere alle richieste di dimissioni che le stanno rivolgendo i vertici del partito repubblicano: “credo di essere la persona migliore per guidare il Secret Service in questo momento – ha detto – ho ottenuto questo lavoro perché ho passato 27 anni in questa agenzia con una missione che amo completamente”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)